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Omicidio Willy, polemiche per sconto di pena per i fratelli Bianchi, la motivazione dei giudici: “Niente ergastolo, estranei al contesto iniziale, non provocarono la lite”

Corte d’appello concede attenuanti a M. e G. Bianchi per l’omicidio di W. Duerte; colpa condivisa con altri imputati. Decisione contestata.

Nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, Marco e Gabriele Bianchi uccisero a calci e pugni Willy Monteiro Duerte. Tuttavia, una svolta è avvenuta l’11 ottobre, quando la Corte d’appello ha concesso attenuanti generiche ai due fratelli. Secondo i giudici, Marco e Gabriele erano estranei alla lite iniziale e colpevoli alla pari degli altri imputati, meritando così uno sconto di pena e annullando l’ergastolo precedentemente assegnato.

Parole della Corte

La Corte d’Appello ha esposto che la pena doveva essere condivisa tra tutti gli imputati. “Non si può non considerare – scrive la Corte d’Appello – che i fratelli Bianchi sono del tutto estranei al contrasto iniziale che ha poi provocato la violenta aggressione, che la condotta degli imputati si è esaurita in un breve lasso di tempo e che il pestaggio è anche ascrivibile agli altri imputati.” Questa affermazione è in contrasto con quanto stabilito in precedenza dal Tribunale di Frosinone, che aveva evidenziato l’importanza cruciale dell’intervento dei fratelli Bianchi nell’evento tragico.

Dettagli dell’aggressione

Willy è stato spinto contro un veicolo parcheggiato e colpito con un calcio in pieno petto e un violento pugno in faccia. Gli altri indagati, Belleggia e Pincarelli, si sono uniti ai fratelli Bianchi nel pestaggio. “Belleggia e Pincarelli si affiancano da subito ai fratelli Bianchi. Colpiscono Willy con un violento calcio alla testa (Belleggia) e con calci e pugni (Pincarelli) quando ormai era a terra inerme.” Gli imputati hanno condiviso il rischio di uccidere, secondo quanto confermato dai giudici.