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Sharon Stone racconta la sua disabilità “Se non dormo 8 ore di seguito rischio crisi epilettiche”

Stone rivela la lotta con le conseguenze dell’ictus del 2001, la sua “disabilità” e il conseguente isolamento professionale.

In questi mesi, Sharon Stone è tornata prepotentemente alla ribalta. Non per le sue prestazioni sul grande schermo, ma per un tema delicato e personale, quello relativo al suo ictus nel 2001. L’aneurisma che colpì l’attrice oltre vent’anni fa la portò a rischiare la vita. “Ho bisogno di otto ore di sonno ininterrotto affinché i miei farmaci per il cervello funzionino in modo da non avere attacchi epilettici. Quindi sono una disabile e per questo motivo non vengo assunta molto spesso”, ha rivelato Stone, mettendo in luce le difficoltà derivanti dalla sua condizione.

Una rivelazione dolorosa

L’attrice, nota per la sua iconica performance in Basic Instinct, ha confessato di essere stata dimenticata dopo l’ictus. “Queste sono le cose di cui mi occupo da 22 anni. Per molto tempo ho voluto far finta di stare bene, ma ora finalmente ne parlo apertamente”. Oggi ha 65 anni e trova la forza di parlare apertamente della tragedia e delle sue ripercussioni sulla sua vita e carriera.

Una guerra silenziosa

Il 29 settembre 2001 segnò l’inizio di una lunga battaglia per Sharon. Dopo essere stata colpita da un’emorragia cerebrale, le fu dato l’1% di possibilità di sopravvivere. Il suo lungo ricovero durò tre anni, un periodo durante il quale l’attrice non riusciva neanche a scrivere. “Mi sono svegliata scoprendo cosa era successo e poi ho dovuto imparare nuovamente a camminare, ascoltare, scrivere, parlare, ricordare e tutto da capo. Ho pensato che sarei morta per molto tempo anche dopo essere tornata a casa…”.

Rinascita e verità

Nonostante le sfide, Sharon si è rialzata. Ha affrontato e superato le difficoltà, imparando a convivere con le limitazioni post-ictus. La sua confessione mette in evidenza la resilienza e la lotta contro una condizione che ha tentato di mascherare per anni. Oggi, Sharon Stone non ha paura di mostrare la sua verità, un passo coraggioso verso l’accettazione e la guarigione.