Operazione di routine all’alluce valgo finita in tragedia, amputati a paziente piede sinistro e gamba destra
Un uomo ha perso due arti a causa di errori medici e negligenze durante un’operazione all’alluce valgo in tre ospedali italiani.
Un uomo è diventato la vittima di un tragico caso di malasanità a seguito di un’operazione di correzione dell’alluce valgo. Un procedimento che si prevedeva essere di routine si è trasformato in un incubo quando errori medici hanno portato all’amputazione del suo piede sinistro e della gamba destra. I medici, secondo quanto riferito, hanno mostrato una valutazione superficiale dei rischi implicati, e tre ospedali a Monza, Varese e Bologna sono ora stati condannati a risarcire l’uomo e i suoi due figli.
Diagnosi e cura inadeguata
Il tribunale di Bologna, incaricato di esaminare il caso, ha notato serie negligenze nella procedura medica. L’operazione è stata eseguita senza “procedere ai necessari e doverosi accertamenti angiologici” e il paziente ha contratto un’infezione “non adeguatamente e tempestivamente curata dai sanitari” nella casa di cura Villa Erbosa a Bologna. Un’errore iniziale che ha innescato una catena di eventi tragici e irreversibili per il paziente, costretto a confrontarsi con la gravità delle conseguenze delle decisioni mediche sbagliate.
Confluenza di negligenze
La tragedia si è aggravata all’Istituto Humanitas Mater Domini di Castellanza, dove il quadro settico del paziente è stato identificato troppo tardi, e il suo ricovero è avvenuto in ritardo, “quando la situazione era già grave”. La corte ha evidenziato che “l’evoluzione negativa delle condizioni del paziente” è risultata da negligenze da parte delle strutture mediche. Anche l’ospedale San Gerardo di Monza ha contribuito all’epilogo tragico, omettendo di intervenire tempestivamente, portando all’amputazione dell’altro arto.