Italia & Dintorni

Il figlio viene promosso, i genitori si rivolgono al Tar perché deve essere bocciato, il motivo è da lodare

A Trento, due genitori si rivolgono al Tar chiedendo che il figlio venga bocciato dopo un anno difficile a causa di problemi di salute.

La fine dell’anno scolastico è sempre un periodo carico di emozioni e aspettative per studenti e genitori. Mentre la maggior parte delle famiglie spera in una promozione, a Trento si è verificato un episodio insolito e toccante.

Promozioni, bocciature e ricorsi

Al termine di ogni anno scolastico, molti studenti attendono ansiosamente di sapere se saranno promossi al prossimo anno. Quelli promossi si preparano a godersi un’estate di relax e divertimento, mentre chi non ha superato l’anno si trova a dover affrontare le vacanze con l’ombra della ripetizione. Di conseguenza, alcuni genitori scelgono di rivolgersi al Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale, nella speranza di segnalare ingiustizie e ottenere una promozione per i loro figli.

Il caso singolare di Trento

Ciò che rende questa storia particolarmente unica è la richiesta opposta di due genitori. Invece di chiedere una promozione per il figlio, hanno chiesto che fosse bocciato. La ragione dietro questa decisione, come riferisce il quotidiano l’Adige, non deriva da un capriccio ma da una profonda preoccupazione per il benessere del bambino.

Dopo aver affrontato un periodo difficile a causa di problemi di salute, il bambino è stato assente da scuola per lunghi periodi. Nonostante queste sfide, è riuscito a mantenere il passo con i suoi compagni, guadagnando una valutazione positiva alla fine dell’anno.

Visti i problemi affrontati, i genitori hanno ritenuto fosse nel migliore interesse del figlio ripetere l’anno, permettendogli così di affrontare i contenuti in modo più sereno e consolidato. Hanno quindi chiesto al dirigente scolastico di annullare la promozione, ma dopo il rifiuto, si sono rivolti al Tar.

In un provvedimento inaspettato, il Tar ha accolto la richiesta dei genitori, almeno in via cautelare. La questione verrà ora discussa in una sessione collegiale a fine settembre.

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A Trento, due genitori si rivolgono al Tar chiedendo che il figlio venga bocciato dopo un anno difficile a causa di problemi di salute.

La fine dell’anno scolastico è sempre un periodo carico di emozioni e aspettative per studenti e genitori. Mentre la maggior parte delle famiglie spera in una promozione, a Trento si è verificato un episodio insolito e toccante.

Promozioni, bocciature e ricorsi

Al termine di ogni anno scolastico, molti studenti attendono ansiosamente di sapere se saranno promossi al prossimo anno. Quelli promossi si preparano a godersi un’estate di relax e divertimento, mentre chi non ha superato l’anno si trova a dover affrontare le vacanze con l’ombra della ripetizione. Di conseguenza, alcuni genitori scelgono di rivolgersi al Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale, nella speranza di segnalare ingiustizie e ottenere una promozione per i loro figli.

Il caso singolare di Trento

Ciò che rende questa storia particolarmente unica è la richiesta opposta di due genitori. Invece di chiedere una promozione per il figlio, hanno chiesto che fosse bocciato. La ragione dietro questa decisione, come riferisce il quotidiano l’Adige, non deriva da un capriccio ma da una profonda preoccupazione per il benessere del bambino.

Dopo aver affrontato un periodo difficile a causa di problemi di salute, il bambino è stato assente da scuola per lunghi periodi. Nonostante queste sfide, è riuscito a mantenere il passo con i suoi compagni, guadagnando una valutazione positiva alla fine dell’anno.

Visti i problemi affrontati, i genitori hanno ritenuto fosse nel migliore interesse del figlio ripetere l’anno, permettendogli così di affrontare i contenuti in modo più sereno e consolidato. Hanno quindi chiesto al dirigente scolastico di annullare la promozione, ma dopo il rifiuto, si sono rivolti al Tar.

In un provvedimento inaspettato, il Tar ha accolto la richiesta dei genitori, almeno in via cautelare. La questione verrà ora discussa in una sessione collegiale a fine settembre.