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Per 18 mesi neo mamma ha fortissimi dolori  post parto, una tac svela tutto, i medici avevano dimenticato uno strumento in pancia  “Grande quanto un piatto”

Una giovane madre neozelandese scopre, grazie a una TAC, uno strumento chirurgico dimenticato nel suo addome per 18 mesi, sollevando critiche sul sistema sanitario del paese.

Dopo più di un anno di sofferenze addominali, una giovane madre 20enne ha deciso di fare una TAC per identificare la causa dei persistenti dolori post-parto cesareo. Il risultato è stato sconvolgente: all’interno del suo addome, i medici hanno trovato uno strumento chirurgico “grande quanto un piatto piano”.

Le ripercussioni a livello mondiale

Questo inquietante incidente, avvenuto ad Auckland, ha suscitato grande indignazione internazionale, ma ha soprattutto messo sotto accusa il sistema sanitario della Nuova Zelanda. Il commissario per la salute e la disabilità del paese ha avviato un’inchiesta, determinando che l’ente sanitario neozelandese ha violato il codice dei diritti del paziente.

Dettagli dell’incidente

Il rapporto del commissario rivela che lo strumento dimenticato era un “divaricatore per ferite Alexis (AWR)”, utilizzato per ritrarre i bordi di una ferita durante le procedure chirurgiche. La presenza di questo strumento aveva causato alla donna dolori addominali cronici per ben 18 mesi. Durante l’intervento cesareo del 2020, in sala operatoria erano presenti numerosi professionisti, tra cui un chirurgo, tre infermieri, quattro anestetisti e un’ostetrica. Tuttavia, nonostante la presenza di un team medico così numeroso, l’errore non è stato rilevato.

Il chirurgo, secondo il rapporto, aveva utilizzato un AWR di dimensioni notevoli, ma successivamente lo aveva rimosso e sostituito con un modello extra-large, ritenuto più adatto. Eppure, incredibilmente, il divaricatore è rimasto all’interno del corpo della donna. Questo strumento, per dare un’idea precisa, era rotondo, trasparente e fissato su due anelli, adatto per incisioni fino a 17 cm di diametro.

Reazione ufficiale

Il commissario per la salute e la disabilità della Nuova Zelanda ha chiaramente affermato: “Quando un oggetto estraneo viene lasciato all’interno di un paziente durante un’operazione, le cure sono scese al di sotto dello standard appropriato. È una cosa che non dovrebbe accadere mai.”