Italia & Dintorni

Salento, gruppo di bambini sputa addosso a una maestra perché calva

Insegnante calva umiliata da bambini a Porto Cesareo, risponde con dignità e riceve sostegno.

Miriam Santo, giovane insegnante di 28 anni, stava tranquillamente passeggiando sulla celebre spiaggia di Porto Cesareo, località turistica in provincia di Lecce, quando è stata presa di mira da un gruppo di bambini. La colpa? Mostrarsi al mondo nella sua naturalezza, esponendo fieramente la sua calvizie dovuta all’alopecia. I ragazzini, in un gesto di cruda insensibilità, le hanno sputato addosso una granita alla menta, e con risatine e sguardi, l’hanno chiamata “strega pelata”.

Un messaggio per l’educazione

La giovane, poco dopo l’accaduto, ha condiviso la sua esperienza su Facebook, non nascondendo né la sua delusione né la sua determinazione. “L’estate è senza parrucche, è libertà”, ha scritto Miriam, esortando i genitori a educare i loro figli sull’importanza della “gentilezza, comprensione, inclusività e l’amore”. La sua battaglia non è solo per i giovani, ma anche per gli adulti. “Non sono una strega pelata”, sottolinea l’insegnante, “e non c’è bisogno di sputarmi la granita addosso”.

Solidarietà e riflessione

L’episodio ha scatenato una marea di messaggi di sostegno. Tra questi, spicca quello di Ines Pierucci, assessora alla Cultura del Comune di Bari, che condivide la stessa condizione di alopecia. In una lettera pubblicata su La Repubblica, Pierucci ha espresso la sua vicinanza e riflettuto sulla percezione della diversità nella nostra società. “Chi ha sputato la granita su Miriam”, afferma, “lo ha fatto su se stesso, dimostrando una paura dell’altro”. L’assessora ha concluso con un messaggio diretto a Miriam, augurandole di “continuare a essere orgogliosa della sua testa nuda”.