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Arianna Mihajlovic e la sua battaglia contro il dolore: “Ho scelto di vivere”

Arianna Mihajlovic e la sua battaglia contro il dolore , il racconto del suo percorso di elaborazione del lutto, mostrando determinazione nel vivere per i suoi figli.

La perdita di un congiunto è uno dei dolori più profondi che una persona possa vivere. Quando questa tragedia si abbatta sulla vita di una persona pubblica, le sue emozioni diventano quasi un libro aperto per il mondo esterno. Arianna Mihajlovic, nel mezzo del suo lutto, ha deciso di condividere il suo viaggio attraverso il dolore.

Arianna Mihajlovic e la sua battaglia contro il dolore, gli oggetti che evocano ricordi

Ogni oggetto può diventare un promemoria tangibile della persona amata. “Quando ho visto le sue scarpette, le sue tute, le maglie, è stato come se avessi ricevuto uno schiaffo“, ha raccontato Arianna in un’intima intervista al settimanale Chi. Questa reazione iniziale di shock, purtroppo, è qualcosa che molti in lutto possono riconoscere. Ogni piccola cosa può evocare un torrente di ricordi.

Vivere nella stessa casa in cui hai condiviso anni di ricordi con una persona amata può essere una sfida quando quella persona non c’è più. “All’inizio, sentivo la sua presenza in ogni stanza. Era come se Sinisa fosse ancora lì, con me”, ha detto Arianna. Ma la vita deve andare avanti, specialmente quando si hanno dei figli. Il piccolo Nicholas è diventato una fonte di forza per Arianna, ricordandole costantemente l’importanza di mostrare resilienza e coraggio per il bene della famiglia.

La forza di mostrare un sorriso

Nel mezzo del lutto, è naturale voler piangere, isolarsi e sentire ogni ondata di tristezza. Ma Arianna ha fatto una scelta diversa. Ha scelto di circondarsi di amiche e di mostrare “sorrisi forzati”, non per sé, ma per i suoi figli e per Sinisa che vive nel suo cuore. Questa forza interiore, questa determinazione, è ciò che la sostiene ogni giorno.

Essere una figura pubblica significa spesso essere sotto il microscopio del giudizio altrui. Alcuni hanno criticato Arianna per il modo in cui ha gestito il suo dolore. Ma la sua risposta è semplice e diretta: “Giudicatemi pure, non me ne frega niente”. Sottolinea il fatto che solo chi ha vissuto un dolore così profondo può davvero capire cosa significhi. Ha visto suo marito combattere per la vita in ospedale, e questa esperienza le ha dato una prospettiva unica sul valore della vita e sulla necessità di continuare a vivere con forza.

Il legame tra un padre e una figlia

Vicky, la figlia maggiore di Arianna e Sinisa, rappresenta un altro aspetto toccante di questa storia. Il suo rapporto speciale con suo padre è qualcosa che molti possono riconoscere e comprendere. Il suo ricordo del padre come l’uomo ideale, l’uomo che nessun altro potrebbe mai eguagliare, è un testamento all’intenso legame tra padre e figlia.