L’ex CT italiano Roberto Mancini prende le redini dell’Arabia Saudita con grandi ambizioni e un contratto lucrativo.

Roberto Mancini, l’ex commissario tecnico dell’Italia, è ora al timone della nazionale saudita. Una decisione anticipata da molte voci, ma ufficializzata solo recentemente, seguita a stretto giro dalle dimissioni di Mancini dalla guida tecnica azzurra. L’Arabia Saudita si avvarrà delle competenze di Mancini fino al 2027, e la presentazione ufficiale avverrà il 28 agosto a Riad. Il video della federcalcio saudita ne ha fatto l’annuncio e le parole di Mancini rivelano la sua ambizione: “Dopo aver fatto la storia in Europa è ora di fare la storia in Arabia Saudita”.

L’orgoglio e la visione di Mancini

Il tecnico italiano, precedentemente alla guida dell’Inter, ha espresso la sua gratitudine e visione attraverso un post su Instagram. Ringraziando la Saudi Arabia Football Federation, in particolare il Presidente Yasser Al Misehal, ha manifestato il suo entusiasmo per il progetto condiviso, incentrato sulla crescita del calcio e sull’importanza della formazione dei giovani. Con determinazione, Mancini afferma: “Questo incarico è un riconoscimento del valore attribuito al calcio Italiano e anche in questa esperienza porterò con orgoglio la nostra italianità nel mondo”.

Una dichiarazione forte

Ma non tutte le parole di Mancini sono state accolte con entusiasmo. In una dichiarazione all’Agenzia ItalPress, l’ex ct azzurro ha fatto una controversa comparazione, affermando di essere stato “trattato come il mostro di Firenze, sì, Pacciani”.

Mancini e il futuro del calcio Saudita

L’Arabia Saudita ha ambizioni chiare nel panorama calcistico mondiale: qualificarsi per i Mondiali 2026 in USA, Messico e Canada e ospitare il Mondiale 2030. Mancini sarà il pilastro su cui basare questi sogni. Si mormora che il suo contratto sia un vero tesoro, valutato intorno ai 70 milioni di euro fino al 2027. I primi test per Mancini saranno le amichevoli a Newcastle, contro Costa Rica e Corea del Sud.