Bari & Dintorni

36enne ai domiciliari si fa rinchiudere in galera, “Meglio in carcere che con mia moglie, due mesi di inferno”

36enne di Montoro si autodenuncia preferendo il carcere alla convivenza con sua moglie per due mesi.

Nella tranquilla provincia di Avellino, a Montoro, si è consumata una vicenda insolita. Un 36enne ha deciso di autodenunciarsi ai carabinieri, esprimendo il desiderio di essere trasferito in carcere. La motivazione? Due mesi di convivenza insostenibile con sua moglie. Parole dell’uomo: “Due mesi di inferno, portatemi in carcere”.

Dalle accuse di spaccio al desiderio di prigione

Originariamente, il 36enne era agli arresti domiciliari in seguito ad indagini per spaccio di sostanze stupefacenti. Tuttavia, ciò che avrebbe dovuto essere un periodo di riflessione e di rieducazione si è trasformato in un incubo per lui. La convivenza con la moglie, evidentemente difficoltosa, ha spinto l’uomo ad un passo estremo: chiedere di essere rinchiuso in una cella.

Dal domiciliare al carcere: la richiesta viene accolta

Dopo l’insolita autodenuncia, il sistema giuridico ha risposto. Senza indugi, l’uomo è stato trasferito al carcere di Avellino, sancendo così la fine dei suoi giorni ai domiciliari e, presumibilmente, offrendogli la pace tanto desiderata.