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Saint Tropez, italiano seguito per le strade della città da un cameriere, aveva lasciato solo 500 euro di mancia erano troppo pochi

L’evento di un “italiano ricchissimo” inseguito da un cameriere a Saint Tropez per una mancia di “soli” 500 euro che è stato giudicato troppo basso è diventato il simbolo di un problema più grande. Questo episodio, raccontato da quotidiani locali come Nice Matin e Var Matin, solleva una questione che riguarda l’intera reputazione della capitale della Costa Azzurra.

L’esagerazione del lusso

Saint Tropez e la baia di Pamplonne hanno costruito la loro reputazione sul lusso, l’esclusività, le feste di cinque stelle, e i miliardari da tempi di Brigitte Bardot. Ma sembra che le cose stiano sfuggendo di mano.

Oltre alle mancie enormi e spesso obbligatorie, si sta parlando di “racket” e “estorsione”, parole usate dalla sindaca Sylvie Siri. I ristoranti stanno praticando uno “screening” preventivo dei clienti, rifiutando tavoli a chi è giudicato non abbastanza facoltoso o generoso. L’uso di un database dei clienti ha persino portato alla creazione di una lista nera di chi ha dimostrato di essere troppo parsimonioso.

La Reazione

La sindaca ha riconosciuto che sono stati superati dei limiti e ha convocato tutti i commercianti per una riunione a fine stagione. Il suo obiettivo è “bonificare” le pratiche e accogliere i clienti in modo più dignitoso. Non solo le mance astronomiche sono nel mirino, ma anche l’abuso del “minimum spending”, con tavoli riservati solo a clienti che accettano di spendere una certa somma.

“È una pratica assimilabile all’estorsione, una forma di racket,” ha dichiarato la sindaca. Casi estremi includono un tavolo che richiede una spesa minima di 1500 euro a persona e un ristorante sulla spiaggia di Ramatuelle che ha pubblicizzato tavoli premium a non meno di 100mila euro.