Michela Murgia, scrittrice, è morta dopo una battaglia contro il carcinoma renale; i suoi insegnamenti perdurano.
Michela Murgia, nota scrittrice, è scomparsa oggi, giovedì 10 agosto, dopo una lotta contro un carcinoma renale al quarto stadio. La sua scomparsa ha segnato non solo il mondo della letteratura ma anche il cuore di molti che l’hanno seguita attraverso i social.
Una lotta aperta e condivisa
Dopo aver rivelato la sua malattia negli scorsi mesi, Murgia ha scelto di condividere con il suo pubblico gli ultimi passi del suo calvario. Utilizzando i social come piattaforma, è diventata un punto di riferimento per moltissime persone, parlando apertamente di sé e del suo male. Il suo ultimo lavoro, “Tre ciotole”, è un’espressione profonda del suo concetto di “sopravvivenza emotiva”.
Recentemente, la scrittrice ha sposato Lorenzo Terenzi con rito civile “in articolo mortis”. “Non fatemi gli auguri”, esclamò, sottolineando che il matrimonio era un modo “per garantirci i diritti a vicenda”. In un mondo dove, a suo dire, il matrimonio civile è “uno strumento patriarcale”, Michela sognava un rito differente, e sperava di contribuire a farlo nascere.
Riflessioni e ricordi, le parole della Murgia
Alla domanda: “Come stai?”, Michela rispondeva con una citazione: “Ti do la risposta che dava Cesare de Michelis: ‘Posso stare meglio, ma non posso più stare bene’”. Nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972, la scrittrice ha attraversato molti percorsi prima di trovare la sua strada nella letteratura. I social media sono in lutto per la sua perdita, con messaggi come: “Grazie per tutto quello che ci hai insegnato”.