Italia & Dintorni

L’estate degli scontrini “pazzi”, “Ho chiesto 2 cucchiaini per la crema catalana, me li hanno fatti pagare 1,50 euro”

L’estate italiana vede un’ondata di sovrapprezzi nei ristoranti, incluso l’ultimo caso di 1,50 euro per due cucchiaini, un fenomeno legale ma discutibile.

L’estate italiana si sta scaldando non solo a causa delle alte temperature, ma anche per il caro vita: l’inflazione tocca livelli record, e i ristoratori continuano a far parlare di sé con sovrapprezzi insoliti sugli scontrini.

Il caso virale dei due cucchiaini

L’ultimo episodio, già diventato virale sui social, è stato segnalato a “La voce di Alba” e riguarda un sovrapprezzo di 1,50 euro per la richiesta di due cucchiaini. I clienti avevano chiesto le posate per dividere una crema catalana da 5 euro, pagando così un terzo del valore del dolce per due semplici cucchiai.

Questa non è la prima volta che un ristorante italiano finisce sotto i riflettori per questi sovrapprezzi. Già la polemica era stata lanciata da Selvaggia Lucarelli, che aveva documentato un caso in cui erano stati addebitati due euro per un piattino vuoto destinato a sua figlia. In un altro episodio, un toast diviso a metà era costato altrettanti due euro.

È legale?

Molti si chiedono se tali pratiche rientrino in un contesto di legalità. La risposta è sì, è tutto legale dal punto di vista giuridico, se questi costi aggiuntivi vengono chiaramente inseriti nel menu. Questo è stato spiegato da Massimiliano Dona, avvocato, giornalista e Presidente di Consumatori.it, in un video.

L’ondata di scontrini insoliti continua a sollevare domande e dibattiti, riflettendo forse una tendenza crescente tra i ristoratori a monetizzare richieste altrimenti banali. Mentre è tutto legale, la trasparenza e l’onestà restano cruciali per mantenere la fiducia del cliente.