Se vi siete mai chiesti se fosse possibile morire bevendo troppa acqua, la storia di Ashley Summers dimostra che la risposta è purtroppo “sì”. In una tragica giornata di gita fuori porta con il marito e le due bambine, Ashley ha avuto un eccessivo consumo di acqua che le ha causato la morte.
Durante la gita, Ashley ha iniziato ad accusare una forte disidratazione e ha iniziato a bere in modo smisurato, convinta che nessuna quantità di acqua fosse sufficiente a placare la sua sete. Il giorno successivo, ha cominciato a lamentarsi di un forte mal di testa e altri sintomi di disidratazione, come stordimento.
Rientrata a casa con la sua famiglia, Ashley ha avuto un improvviso crollo nel loro garage. È stata portata d’urgenza all’ospedale Indiana University Health Arnett, dove i medici hanno diagnosticato una tossicità idrica, nota anche come iponatriemia. Questa condizione è causata dai bassi livelli di sale nel sangue a seguito di un eccessivo consumo di acqua in breve tempo. Tale consumo eccessivo diluisce i livelli di sodio nel corpo, impedendo al sistema renale di regolare l’equilibrio dei fluidi.
I sintomi dell’iponatriemia includono malessere generale, crampi muscolari, dolore, nausea, vomito e mal di testa. Nei casi più gravi, il cervello può gonfiarsi, portando a confusione, convulsioni, coma e, come purtroppo accaduto ad Ashley, alla morte.
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