Barbara Speranza è una madre che ha vissuto l’incubo di perdere sua figlia a causa di una diagnosi sbagliata presso il policlinico Sant’Orsola di Bologna. La sua lotta per ottenere giustizia e risarcimento è stata complicata da un’ulteriore richiesta da parte dell’ospedale di giustificarsi per aver messo al mondo un altro bambino dopo la tragedia.
Questa richiesta ha ferito profondamente Barbara, che si sente già psicologicamente devastata dalla perdita di sua figlia. La madre sottolinea che la nascita del suo secondo figlio è stata una reazione quasi automatica e non dovrebbe essere usata come argomento per minimizzare il suo dolore o ridurre il risarcimento che le spetta.
Barbara si sente come se camminasse su una lastra di cristallo da quando ha perso la sua bimba. Tutto ciò che desidera ora è che il suo nuovo bambino cresca sereno e felice, anche se lei stessa si sente solo una mera spettatrice della vita. Ha affrontato la perdita di sua figlia e la nascita del suo nuovo bambino come reazioni naturali alle circostanze, proprio come altre persone che hanno vissuto tragedie simili e hanno poi avuto altri figli.
La madre è delusa e ferita dal fatto che l’ospedale abbia cercato di giustificare la richiesta di ridurre il risarcimento sulla base della nascita del suo secondo figlio. Cita altri esempi di genitori che hanno perso i loro figli in tragedie simili e hanno avuto altri bambini senza essere giudicati o sminuiti nel loro dolore.
Il Sant’Orsola, dall’altra parte, preferisce non rilasciare dichiarazioni riguardo alla situazione. Barbara ricorda come, nonostante i sintomi di sua figlia fossero diversi e avessero trascorso diverse ore in pronto soccorso il giorno precedente, la diagnosi di gastroenterite sia rimasta invariata fino alla fine. Si è sentita sola e abbandonata dal personale sanitario, che sembrava sordo alle sue suppliche per una diagnosi accurata.
Sebbene le sia stato promesso che i responsabili sarebbero stati individuati e sanzionati, Barbara si sente tradita dal fatto che nulla di tutto ciò sia mai accaduto. Invece, si è scontrata con un’interpretazione distorta dei fatti e il procedimento per i favoreggiamenti è stato rinviato a settembre.
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