Bari & Dintorni

Entra in gioielleria fingendosi cliente, sequestra dipendenti e fugge con un bottino di 800 mila euro

Menfi, una tranquilla cittadina agrigentina, è stata teatro di un’audace rapina a una gioielleria, che sembra uscita direttamente da una sceneggiatura cinematografica. Nel pomeriggio di mercoledì 26 luglio, tre banditi hanno messo in atto un piano ben studiato per portare a termine la loro audace azione criminale.

L’assalto ha avuto luogo poco prima della chiusura del negozio di gioielli, situato in via Inico. Uno dei malviventi, con astuzia, ha simulato di essere un comune cliente e ha bussato alla porta della gioielleria. Appena qualcuno dall’interno ha aperto, i due complici, armati di pistole, si sono palesati all’interno del negozio. Con prontezza, hanno immobilizzato sia i dipendenti presenti che un cliente reale, legandoli con fascette di plastica ai polsi. Poi, senza esitazione, hanno rinchiuso le vittime in un piccolo stanzino, privandole della possibilità di reagire.

Liberi di agire indisturbati, i malviventi hanno quindi svuotato la cassaforte, che sembrava incredibilmente essere stata lasciata aperta. Il bottino risultante dalla rapina è stimato in ben 800 mila euro, tra orologi di pregio e preziosi gioielli.

Una volta conclusa la rapina, i banditi hanno fatto perdere le proprie tracce fuggendo a bordo di un’automobile.

 Le forze dell’ordine stanno effettuando indagini approfondite, esaminando le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso della gioielleria, nonché delle zone circostanti e altre aree del territorio comunale. Nel corso delle ricerche, è stata rinvenuta un’automobile completamente distrutta dalle fiamme a contrada Terranova, nelle campagne di Menfi.

L’auto risultava essere una Fiat Panda, registrata a nome di una giovane donna di Ficarazzi, nel Palermitano, la quale aveva denunciato il furto del veicolo a metà dello scorso mese di giugno. Non si può escludere la possibilità che questo veicolo sia stato utilizzato dai rapinatori durante la loro fuga, forse con l’aiuto di un complice che li attendeva all’arrivo.