Diventa insegnante di ruolo a 70 anni, ma la prof ormai era in pensione da due anni

Una vita da supplente, un percorso fatto di incertezze e sacrifici, ma con la speranza sempre viva di ottenere finalmente quel posto di ruolo tanto desiderato. Questa è la storia di Anna Maria, un’insegnante coraggiosa di Bisaccia, una pittoresca località in provincia di Avellino. La sua esperienza nel mondo dell’insegnamento è stata una lunga e appassionante avventura, fatta di impegno e dedizione.

Per anni, Anna Maria ha affrontato il mondo delle supplenze, inserita nelle Graduatorie provinciali supplenze delle scuole di Rimini, dove ha svolto il ruolo di insegnante di sostegno per gli studenti delle scuole superiori. La sua vocazione per l’insegnamento e la sua capacità di mettersi in gioco in ogni situazione l’hanno portata a continuare nonostante le incertezze legate alla precarietà.

Nel 2018, ha colto l’opportunità di partecipare a un concorso, con la speranza di ottenere finalmente quella stabilità lavorativa che tanto desiderava. La sua determinazione e le sue competenze l’hanno premiata: è stata selezionata e inserita in un elenco di potenziali docenti da assumere a tempo indeterminato. La gioia e l’emozione hanno pervaso il suo cuore, pensando che il tanto agognato posto di ruolo fosse finalmente a portata di mano.

Ma la sorte sembrava avere altri piani. La proposta di contratto le è stata presentata solo dopo due anni, quando Anna Maria si era già ritirata dalla professione per godersi una meritata pensione. La delusione è stata grande, come un sogno che sfuma nel momento in cui sembrava diventare realtà. La felicità era lì, ma ad un passo, eppure irraggiungibile.

Inoltre, la location dell’assunzione in ruolo non rendeva le cose più semplici. L’istituto di Salerno che le aveva offerto la posizione distava ben un’ora e mezza da casa sua, rendendo la prospettiva di riprendere il lavoro una sfida logistica oltre che emotiva.

I sindacati hanno commentato l’episodio, sottolineando la necessità di riformare il sistema di reclutamento nel mondo della scuola. Troppo pochi concorsi, troppa incertezza. È necessario definire con chiarezza le competenze e le preparazioni richieste, per garantire una procedura di selezione più equa ed efficiente. Concorsi regolari ogni due anni potrebbero essere un modo per assicurare una migliore organizzazione e dare più opportunità a chi desidera dedicarsi all’insegnamento.

Lorenzo Costantino

Share
Published by
Lorenzo Costantino

Recent Posts

  • Sport&Salute

Pediacampus 2025, medicina e AI a confronto: il ruolo dell’empatia nell’era digitale

A Baveno si apre Pediacampus 2025: quattro giorni per riflettere su intelligenza artificiale, medicina e…

1 settimana ago
  • Bari & Dintorni

Tahar Ben Jelloun riceve le chiavi di Bari: un abbraccio caloroso dall’Italia

In un'atmosfera di grande emozione e significato, il celebre scrittore e intellettuale marocchino Tahar Ben…

3 settimane ago
  • Sport&Salute

Lobotka: perché Conte è il miglior tecnico per il nostro futuro nel calcio

Stanley Lobotka, centrocampista slovacco del Napoli, ha recentemente condiviso il suo entusiasmo e la sua…

3 settimane ago
  • Stile

George Clooney rivela: ‘è tempo di dire addio ai ruoli romantici’

George Clooney, l’iconico attore che ha conquistato il cuore di milioni di fan in tutto…

3 settimane ago
  • Bari & Dintorni

Al Bano guida una missione di pace in Terra Santa: l’evento straordinario di Brindisi

Il 31 marzo si avvicina e con esso la missione di pace in Terra Santa,…

3 settimane ago
  • Stile

Scopri De Montel: il parco termale urbano naturale più grande di Milano

L'apertura di De Montel - Terme Milano il 1 aprile 2023 ha segnato un'importante svolta…

3 settimane ago