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Sicilia, arrestati un carabiniere e un politico, avrebbero offerto a Fabrizio Corona dei file secretissimi sulla cattura di Messina Denaro

Nell’ambito di un’inchiesta relativa al tentativo di vendere documenti riservati sulla cattura di Matteo Messina Denaro, è emerso un coinvolgimento inaspettato di un carabiniere e un politico di Mazara del Vallo. I sospetti sulle attività illecite di entrambi sono stati confermati, e ora si trovano in regime di arresti domiciliari.

Il carabiniere, Luigi Pirollo, è accusato di accesso abusivo al sistema informatico e violazione del segreto d’ufficio, mentre il politico, Giorgio Randazzo, è indagato per ricettazione. La storia ha avuto origine con le intercettazioni che hanno coinvolto l’ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona, il quale è indagato anch’esso per ricettazione.

Corona, dopo aver catturato delle registrazioni audio di chat tra il latitante Messina Denaro e alcune persone con cui era in contatto durante il periodo di chemioterapia, ha mostrato interesse nella vendita di tali registrazioni. Questo ha attirato l’attenzione delle autorità che hanno deciso di mettere sotto controllo il telefono di Corona.

In una delle conversazioni intercettate, Corona ha menzionato uno “scoop pazzesco” di cui era venuto in possesso un consigliere comunale, successivamente identificato come Randazzo. Quest’ultimo sembrava essere in possesso di materiale compromettente sui luoghi frequentati dal boss latitante, e cercava di venderlo a Corona, sfruttando l’interesse del giornalista nel documento.

Durante un incontro tra il direttore del giornale online “Mow”, Moreno Pisto, Randazzo e Corona, il direttore ha segretamente copiato i file offerti dal politico. Rendendosi conto della delicatezza del contenuto, Pisto ha deciso di rivolgersi alla polizia per denunciare la situazione.

Le indagini successive hanno rivelato che i documenti rubati erano stati trafugati da Pirollo, uno dei pochi ufficiali che avevano accesso al server della Stazione di Campobello. Gli inquirenti hanno inoltre scoperto che Pirollo aveva rapporti di frequentazione con il politico Randazzo.

Grazie alla pronta azione del giornalista e all’efficace indagine della polizia, il tentativo di vendita dei file è stato sventato. L’intera vicenda ha messo in luce l’importanza di preservare la sicurezza delle informazioni sensibili e ha portato a misure giudiziarie contro i responsabili di tali azioni illecite. La giustizia ha fatto il suo corso, dimostrando che nessuno è al di sopra della legge.