Un uomo di 40 anni è stato scarcerato per le sue presunte condizioni cliniche molto critiche. All’uomo, accusato di associazione a delinquere e traffico di droga, gli erano stati concessi i domiciliari per una patologia psichiatrica che gli avrebbe causato cecità e incapacità motorie tanto da essere costretto a usare una sedia a rotelle.
L’uomo, originario di Monza, per anni in carcere si muoveva solo con una guida e in sedia a rotelle. Il giudice di sorveglianza, viste le precarie condizioni cliniche, aveva deciso di concedergli gli arresti domiciliari.
Tutte le patologie però, subito dopo essere uscito dal carcere circondariale delle Sughere, sembravano essere scomparse.
Infatti un agente penitenziario che conosceva l’ex detenuto ha vito lo stesso in un ristorante di Livorno mentre era in compagnia della figlia e leggeva tranquillamente il menù e si aggirava fra i tavoli del locale.
Sul caso è intervenuto il tribunale di sorveglianza di Firenze che dopo perizie psichiatriche che hanno dimostrato che l’uomo camminava benissimo e non era cieco ha deciso di rinchiudere in un nuovo carcere il detenuto.
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