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Foggia e l’addio a Camilla, la 25enne vittima di un incidente, la rabbia del compagno “non lascerò impunito chi ti ha strappato alla vita”

Una vita spezzata in un attimo. Foggia piange l’avvocato Camilla Di Pumpo morta in seguito a un terribile incidente stradale avvenuto intorno alle 22,30 del 27 gennaio.

I suoi funerali si sono celebrati ieri ma il ricordo resterà vivissimo in tutte le persone che hanno conosciuto la giovane avvocatessa.

Il fratello Matteo ha voluto ricordarla così: “Durante il funerale dopo le parole stupende del nostro papà sarei voluto salire io per parlare ma non ce l’ho fatta. Le uniche cose che avrei voluto dire a tutte queste persone è che tu devi essere quella persona che aiuterà Foggia e la mentalità delle persone a cambiare perché so che tu avresti voluto aggiustare questa città, anche se io ti dicevo che sarebbe stato inutile. Ora mi voglio rivolgere a tutte le persone che hanno ricevuto questa notizia assurda, di un ragazzino che per fare il gradasso con gli amici ti ha tolto dalle nostre braccia. Mi auguro che tutte le persone, non solo di Foggia, inizino a riflettere diversamente su come bisogna vivere o comportarsi con il prossimo. Bisogna far capire a queste persone che non bisogna avere paura di ribellarsi, se una cosa non è giusta bisogna cambiarla, ma per combattere le ingiustizie e le persone che le portano, bisogna essere in tanti ed uniti per arrivare ad unico scopo, “vivere bene, liberi e in pace”. Spero davvero che questa tragica vicenda possa svegliare e spronare tutti ad essere protagonisti di questo cambiamento”.

Il compagno, l’avvocato Mario Aiezza ha chiesto che venga fatta giustizia:  “Ancora non sapevamo, forse, che saremmo voluti stare insieme tutta la vita, ma ci abbiamo messo pochissimo a scoprirlo. A fare progetti. A sognare una vita insieme. Felici. Certamente ancora non sapevamo che un b…….. avrebbe ucciso il sole della mia vita. Sopravviverò per dare giustizia alla mia Camilla, foss’anche l’ultima cosa che farò. D’impatto, spogliati gli abiti del giurista e con indosso solo le vesti di un uomo dilaniato dal dolore, verrebbe voglia di parlare di vendetta, ma lei avrebbe voluto solo giustizia, e allora così sarà. Cami, amore mio, non lasceremo impunito chi ti ha strappato alla vita, tu che amavi la vita e amavi amare, non lasceremo impunito chi mi ha strappato il cuore con le mani”.

Lorenzo Costantino

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