Domani, venerdì 21 marzo 2024, alle ore 9.30, avrà inizio presso il Palazzo di Giustizia di Potenza l’udienza preliminare del maxi processo “Ambiente svenduto”, relativo al presunto inquinamento causato dall’ex Ilva di Taranto. Questo evento rappresenta un momento cruciale non solo per gli attori coinvolti, ma anche per la comunità e l’opinione pubblica, dato il numero considerevole di imputati e parti civili.
Il processo ha una storia complessa. È stato trasferito a Potenza dopo che la Corte d’Assise d’Appello di Taranto ha annullato la sentenza di primo grado, che nel maggio 2021 aveva portato a 26 condanne per reati ambientali. Ora, il procedimento ripartirà da zero, offrendo nuove opportunità per la difesa e l’accusa.
I principali imputati
Tra i 23 imputati figurano nomi noti, tra cui l’ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, la cui presenza nel processo evidenzia la gravità delle accuse. Altri imputati comprendono tre società e tre responsabili civili, tra cui:
- Regione Puglia
- Riva Forni Elettrici Spa
- Partecipazioni Industriali Spa in AS
Questa varietà di imputati sottolinea la complessità della vicenda e l’intreccio tra settore pubblico e privato.
Le persone offese
Le persone offese nel processo sono 282, un numero significativo che riflette l’ampia gamma di vittime potenziali dell’inquinamento causato dall’ex Ilva. Di queste:
- 258 sono proprietari di unità abitative e altri edifici situati nell’area circostante l’impianto.
- 11 sono proprietari di allevamenti.
- 1 è un pescatore-mitilicoltore.
Questo aspetto evidenzia non solo la dimensione economica della questione, ma anche le ripercussioni sociali e sanitarie che l’inquinamento ha avuto sulle vite di queste persone.
Organizzazione dell’udienza
Il Tribunale di Potenza ha predisposto un’organizzazione logistica particolare per gestire la complessità dell’udienza. Le udienze si svolgeranno in tre aule del secondo piano del Palazzo di Giustizia, tutte collegate in videoconferenza:
- Aula “Pagano”: dedicata agli imputati, ai difensori e ai responsabili civili.
- Aule “Ferrara” e “Coviello”: accoglieranno le parti civili e le persone offese.
Questa struttura mira a garantire che tutte le voci coinvolte possano essere ascoltate in modo equo.
In un contesto così delicato, il presidente del Tribunale di Potenza, Rosario Baglioni, ha imposto un divieto di accesso al pubblico e ai giornalisti, trattandosi di un’udienza camerale. Questa scelta, sebbene possa limitare la visibilità del processo, è motivata dalla necessità di mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno del Palazzo di Giustizia.
Il Comune di Potenza ha attivato misure pratiche per garantire la sicurezza pubblica, predisponendo parcheggi e navette gratuite per facilitare il trasporto verso il tribunale.
L’udienza di domani rappresenta un momento cruciale nel percorso giudiziario legato all’ex Ilva, un tema che ha suscitato un ampio dibattito pubblico per anni. L’impatto dell’inquinamento industriale sulla salute dei cittadini e sull’ambiente è stato al centro di inchieste e manifestazioni, evidenziando la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle istituzioni e delle imprese.
Il processo “Ambiente svenduto” non è solo un caso giudiziario; è emblematico delle sfide che l’Italia deve affrontare in termini di diritto alla salute e sicurezza ambientale. Con l’udienza di domani, si riapre un capitolo di una storia complessa, coinvolgendo non solo gli imputati e le vittime, ma anche l’intera comunità, chiamata a riflettere sulle conseguenze delle azioni umane e sull’importanza di un futuro più sostenibile.