La rivoluzione culinaria in Europa: meno carne e più benessere animale
Negli ultimi vent’anni, il panorama alimentare europeo ha vissuto un cambiamento significativo, caratterizzato da una crescente attenzione verso un’alimentazione più sostenibile e consapevole. Le abitudini alimentari degli europei stanno evolvendo, e i dati raccolti da diverse fonti evidenziano chiaramente che l’alimentazione plant-based sta guadagnando terreno. Non solo gli europei stanno consumando meno carne, ma si registra anche una diminuzione nel numero di animali macellati, segno di una transizione verso scelte alimentari più etiche e sostenibili.
L’industria alimentare si sta adattando a questo cambiamento culturale. Nei supermercati e nelle catene di distribuzione, la presenza di prodotti vegetali è in continua crescita. Oggi, accanto ai tradizionali alimenti di origine animale, i consumatori possono trovare una vasta gamma di alternative plant-based: dalle bevande vegetali ai sostituti della carne, dai formaggi vegani agli affettati a base vegetale. Questa varietà offre ai consumatori la possibilità di esplorare nuove opzioni alimentari e di avvicinarsi a stili di vita più vegetali.
Le statistiche parlano chiaro. Secondo un report di Eurostat, dal 2003 al 2023, il numero di animali macellati in Europa ha subito una significativa riduzione. In particolare, i dati mostrano un calo del:
Solo il comparto del pollame ha registrato un incremento. Complessivamente, il numero di animali allevati e macellati è diminuito del 10%, un chiaro indicatore della transizione verso un’alimentazione più sostenibile.
Un report della Good Food Institute (GFI) ha intervistato oltre 7.500 europei riguardo alle loro abitudini alimentari. I risultati indicano che oltre la metà degli intervistati (51%) ha ridotto il consumo di carne per vari motivi. Le principali motivazioni includono:
Questi fattori sono stati determinanti nel cambiamento delle abitudini alimentari, portando a un incremento della domanda di prodotti plant-based. Infatti, il 28% degli intervistati ha confermato di consumare alimenti a base vegetale almeno una volta a settimana, con una predilezione particolare per le alternative ai latticini.
In Italia, la situazione rispecchia le tendenze europee. Secondo la GFI, tra il 2021 e il 2023, le vendite di prodotti plant-based nel Belpaese sono aumentate del 5,8%. Gli italiani mostrano una preferenza particolare per le alternative vegetali al formaggio, che hanno registrato una crescita del 70%. Anche le vendite di sostituti della carne sono aumentate, sebbene in misura minore, con un incremento complessivo del 15%.
Nonostante i dati positivi, ci sono ancora ostacoli significativi che frenano l’adozione di stili di vita completamente plant-based. Secondo il report della GFI, il prezzo rimane una preoccupazione primaria per il 40% degli intervistati, mentre il 30% ha indicato che le alternative vegetali sono percepite come meno gustose. Inoltre, il forte radicamento delle tradizioni gastronomiche, incentrate sul consumo di carne e derivati, rappresenta una barriera culturale difficile da superare.
L’industria alimentare sta rispondendo a questa crescente domanda di opzioni vegetali attraverso l’innovazione. Nuove fonti proteiche, come i legumi e le alghe, stanno emergendo nel mercato, insieme allo sviluppo di carne coltivata in laboratorio. Queste alternative non solo offrono scelte più sostenibili, ma possono anche rappresentare un passo avanti nella riduzione dell’impatto ambientale dell’industria alimentare.
La sfida per il futuro sarà quella di rendere le diete plant-based non solo un’opzione valida, ma anche la scelta più appetibile e accessibile per tutti. Con l’aumento della consapevolezza sui temi della salute, del benessere animale e della sostenibilità ambientale, è probabile che sempre più persone si avvicineranno a un’alimentazione basata su piante, contribuendo a un cambiamento culturale e alimentare sempre più marcato in Europa.
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