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Crollo a Bari: Arpa rassicura, ‘niente amianto nell’aria’

Il crollo del palazzo in via De Amicis a Bari, avvenuto il 5 marzo scorso, ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra i residenti e le autorità locali. Questo tragico evento ha causato la morte di tre persone e ha lasciato diverse famiglie senza una casa. In seguito al crollo, è stata avviata un’indagine approfondita per garantire la sicurezza dell’area e monitorare eventuali rischi per la salute pubblica. In questo contesto, l’Arpa Puglia (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ha effettuato analisi per verificare la presenza di amianto nell’aria e nelle polveri.

Monitoraggio della qualità dell’aria

Il 13 marzo, a pochi giorni dal crollo, i tecnici di Arpa Puglia hanno installato due linee di prelievo in prossimità della vicina ex scuola Carlo Del Prete. Questi dispositivi sono stati dislocati strategicamente:

  1. Cortile interno vicino al cancello affacciato su via Pinto.
  2. Primo piano della scala di emergenza.

L’obiettivo era monitorare la presenza di fibre di amianto aerodisperse, che possono rappresentare un serio rischio per la salute, specialmente in caso di esposizione prolungata.

Dopo circa sei ore, i filtri utilizzati per la raccolta delle particelle sono stati rimossi e le analisi sono state effettuate nel centro amianto del dipartimento provinciale Arpa di Brindisi. Con grande sollievo per la comunità, i risultati hanno confermato l’assenza di amianto nell’aria circostante il palazzo crollato. Questo è un aspetto cruciale, poiché l’amianto è noto per i suoi effetti nocivi sulla salute umana, inclusi gravi malattie respiratorie e tumori.

Analisi delle polveri

Parallelamente alle analisi dell’aria, i tecnici di Arpa Puglia hanno esaminato anche le polveri. Sono stati presi quattro campioni:

  1. Cortile della ex scuola.
  2. Cornicione di una finestra.
  3. Due punti distinti del balcone di un appartamento al secondo piano dello stabile di via De Amicis 2.

Anche in questo caso, le analisi hanno dato esito negativo, escludendo la presenza di amianto nelle polveri raccolte.

Rischi e necessità di intervento

Tuttavia, nonostante questi risultati rassicuranti, è emersa una nota di preoccupazione. Durante le operazioni di rimozione delle macerie, è stato trovato un frammento di macerie in cemento, probabilmente appartenente a una tubazione del palazzo crollato, contenente tracce di amianto. Questo campione è stato raccolto nel cortile interno della ex scuola Carlo Del Prete e, secondo le procedure previste, i frammenti di amianto vengono incapsulati per minimizzare i rischi di esposizione.

L’amianto, purtroppo, è un materiale che ha caratterizzato molte costruzioni del passato, soprattutto negli anni ’60 e ’70. Con il passare del tempo, sono emersi i gravi rischi associati alla sua esposizione, portando a un divieto di utilizzo in molte nazioni. In Italia, la legge ha imposto l’obbligo di bonifica degli edifici contenenti amianto, ma il processo è spesso lungo e complesso.

Il crollo di via De Amicis ha messo in luce la necessità di una maggiore attenzione nella gestione e nella manutenzione degli edifici, specialmente quelli più datati. Le autorità locali sono ora chiamate a riflettere su come prevenire simili tragedie in futuro e garantire che i materiali pericolosi siano adeguatamente gestiti. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità, e gli eventi di questo tipo richiedono una risposta coordinata tra le istituzioni, i tecnici e la comunità.

In un contesto di crescente preoccupazione per la salute pubblica, i risultati delle analisi dell’Arpa sono un passo positivo, ma non possono nascondere la realtà di un territorio che deve affrontare sfide significative. La presenza di amianto, anche se limitata a frammenti di macerie, è un campanello d’allarme che richiede un’azione rapida e decisiva per garantire la sicurezza.

Il crollo del palazzo ha quindi aperto un dibattito più ampio sulla sicurezza degli edifici e sulla gestione dei materiali pericolosi. È fondamentale che le istituzioni competenti, insieme agli esperti del settore, lavorino per garantire che simili incidenti non si ripetano, attuando piani di monitoraggio e intervento che possano realmente tutelare la salute dei cittadini.

Mentre il lavoro di rimozione delle macerie e di bonifica dell’area prosegue, l’attenzione rimane alta. I cittadini di Bari, colpiti da questo drammatico evento, si aspettano risposte concrete e garanzie di sicurezza. È un momento difficile per la comunità, ma anche un’opportunità per rivedere e migliorare le politiche di sicurezza edilizia e di gestione dei materiali pericolosi, affinché tragedie simili possano essere evitate in futuro.

Luca Senigallia

Luca Senigallia è un giornalista di 40 anni, specializzato nella cronaca locale di Bari e della Puglia. Da sempre appassionato di raccontare il territorio in modo diretto e approfondito, Luca ha dedicato la sua carriera a seguire le vicende quotidiane della sua città, con uno sguardo attento alle dinamiche sociali, politiche ed economiche che la caratterizzano. Con un’esperienza pluriennale nelle redazioni locali, ha raccontato storie di persone, eventi e cambiamenti che segnano la vita della comunità barese. La sua passione per il giornalismo lo spinge a scoprire e narrare con rigore i fatti che plasmano la Puglia, sempre con un focus sulla verità e sull’impatto delle notizie sul pubblico.

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