Un episodio inquietante ha avuto luogo a Bari, dove un parroco è stato vittima di un tentativo di truffa orchestrato da un malintenzionato che si è spacciato per un tecnico del Comune. L’evento, avvenuto il 25 febbraio 2023, ha visto l’intervento tempestivo di un’assessora, che ha agito per prevenire la frode.
Il truffatore ha contattato il parroco telefonicamente, presentandosi come un tecnico di un assessore comunale, ma ha commesso un grave errore: ha sbagliato il nome dell’assessore. Questo errore, seppur marginale, ha suscitato sospetti e ha rappresentato il primo segnale di allerta per il parroco. Il malintenzionato ha tentato di convincere il sacerdote a consegnare la somma di 2.500 euro, sostenendo che fosse necessaria per restituire una parte di un finanziamento di 37.000 euro che la parrocchia avrebbe dovuto ricevere. Tale richiesta, oltre a essere inusuale, non seguiva le normali procedure amministrative.
Il parroco, preoccupato e confuso dall’inaspettata telefonata, ha deciso di contattare l’assessora alla Vivibilità urbana del Comune di Bari, Carla Paolone, proprio mentre questa era impegnata in una discussione in Consiglio comunale riguardo al Piano triennale delle opere pubbliche. L’assessora ha immediatamente percepito la gravità della situazione e ha messo in moto le procedure per prevenire la truffa.
“Ho trovato subito inquietante il modo in cui il truffatore si era presentato e la richiesta di denaro”, ha dichiarato Paolone. Decisa a non lasciare nulla di intentato, ha esortato il parroco a fare ulteriori verifiche, che si sono rivelate fondamentali. Infatti, controllando presso la banca, il sacerdote ha potuto constatare che non c’era alcun bonifico in arrivo da parte della pubblica amministrazione, confermando così il tentativo di frode.
L’importanza della prevenzione
Questo episodio non è isolato; secondo Paolone, rappresenta “l’ennesimo episodio di truffa che si verifica con modalità sempre più sofisticate, rendendo difficile il riconoscimento da parte delle potenziali vittime”. Le truffe ai danni di privati, e in particolare di persone anziane, sono in aumento, e il Comune di Bari ha attivato diverse iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e prevenire simili episodi.
La polizia locale di Bari ha intensificato negli ultimi anni le proprie campagne di sensibilizzazione e prevenzione delle truffe, collaborando con la Prefettura per attuare programmi educativi. Tra le iniziative promosse, spicca il protocollo d’intesa rinnovato per il 2025, che prevede la diffusione della campagna informativa “Io non ci casco”. Questa campagna è mirata a educare i cittadini sui vari tipi di truffe e su come difendersi.
Iniziative per la sicurezza
Inoltre, l’amministrazione ha attivato una rete di “Sentinelle di sicurezza”, un gruppo di volontari che si dedicano a informare e ascoltare gli anziani e le loro famiglie nei vari quartieri della città. Questa iniziativa è particolarmente importante, poiché gli anziani sono spesso il target privilegiato dei truffatori, che approfittano della loro vulnerabilità.
Il caso del parroco di Bari ha messo in luce non solo la necessità di un’attenzione costante da parte delle istituzioni, ma anche l’importanza della comunicazione e della collaborazione tra cittadini e autorità. L’intervento tempestivo dell’assessora Paolone ha dimostrato quanto sia cruciale il ruolo delle figure pubbliche nel proteggere i propri concittadini dalle insidie quotidiane.
Rimanere vigili contro le truffe
La storia del parroco è un campanello d’allarme per tutti noi, un invito a rimanere vigili e scettici di fronte a richieste sospette, anche quando queste provengono da fonti che sembrano ufficiali. È fondamentale diffondere la consapevolezza riguardo ai segnali di allerta e incoraggiare un dialogo aperto tra le istituzioni e i cittadini per contrastare efficacemente questo fenomeno.
In un mondo sempre più interconnesso, dove la tecnologia può essere sia una benedizione che una maledizione, è essenziale che le persone, in particolare gli anziani, siano educate a riconoscere e affrontare le truffe. La responsabilità non ricade solo sulle autorità, ma anche su ciascuno di noi nel mantenere vive le informazioni e le risorse necessarie per difenderci e proteggere i nostri cari.