Bari & Dintorni

Tumore della prostata: che deve fare prevenzione per una diagnosi precoce

La prevenzione e lo screening precoce sono fondamentali per contrastare il tumore della prostata, il più diffuso tra gli uomini. Interventi regolari possono fare la differenza.

Check-up urologico: una priorità a partire dai 40 anni

Il tumore della prostata rappresenta una delle malattie più frequenti tra gli uomini, con circa 600.000 casi annuali in Europa e 36.000 in Italia. Sebbene molti di questi casi siano diagnosticati in stadi iniziali, spesso la malattia non mostra sintomi evidenti fino a quando non raggiunge uno stadio avanzato. La visita urologica annuale, consigliata a partire dai 40 anni, è uno strumento chiave per prevenire complicazioni.

Durante il check-up, il medico valuta fattori di rischio, esamina la prostata e può prescrivere un’analisi del PSA (Antigene Prostatico Specifico), un marker utile per rilevare anomalie precoci. In caso di necessità, vengono effettuati esami come l’ecografia dell’apparato urinario o testicoli, fondamentali per escludere altre patologie uro-genitali.

Prevenzione nelle diverse fasce d’età

Il controllo preventivo non riguarda solo gli uomini adulti. Anche adolescenti e giovani adulti dovrebbero sottoporsi a valutazioni per patologie come il varicocele o il tumore del testicolo, la forma tumorale più comune tra i 15 e i 40 anni. La Società Italiana di Urologia (SIU) sottolinea l’importanza di sensibilizzare i giovani e garantire diagnosi tempestive che possano evitare complicazioni future.

Nelle barberie di città come Roma, Milano e Firenze, iniziative innovative come “caffè con l’urologo” promuovono una cultura della prevenzione più accessibile e informale, coinvolgendo gli uomini di tutte le età in un dialogo aperto sulla salute.

La diagnosi precoce può salvare vite

Il tumore della prostata è un esempio emblematico dell’importanza della prevenzione: identificare e trattare precocemente questa patologia aumenta significativamente le probabilità di successo terapeutico. I dati evidenziano inoltre il legame tra stili di vita sani e riduzione del rischio: una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e il controllo del peso corporeo contribuiscono a mantenere una buona salute prostatica.

La prevenzione maschile non è solo una responsabilità personale, ma un impegno sociale che richiede sensibilizzazione continua e accesso a strumenti diagnostici per tutti. Iniziative come Movember, il mese dedicato alla salute maschile, hanno dimostrato come la consapevolezza possa tradursi in azioni concrete per ridurre l’impatto di queste malattie.

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Emanuele Larocca

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