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Inchiesta hacker: dossier di Pazzali su La Russa e figli, il presidente del Senato: “Sono disgustato”

Inchiesta su Enrico Pazzali: Ricerche anche su Luca Palermo

Un nuovo sviluppo nell’inchiesta su Enrico Pazzali, figura di spicco della Fondazione Fiera Milano, ha rivelato ricerche mirate sull’ad della Fiera, Luca Palermo, con l’intento di trovare prove di consumo di sostanze stupefacenti.

INCHIESTA SU PIZZINI E CONVERSAZIONI

Il nome di Enrico Pazzali, 60enne accusato di essere parte di un’associazione illegale composta da ex poliziotti e hacker, emerge in relazione a interrogazioni effettuate sulla famiglia La Russa. Come riportato dall’inchiesta in corso, Pazzali avrebbe ordinato al gruppo operante in Via Pattari di indagare scandalosamente su collegamenti con Ignazio La Russa. "Cercate anche il figlio, come si chiama… Geronimo La Russa? Aggiungi anche Antonino La Russa", avrebbe ordinato Pazzali, dimostrando così l’intento di monitorare chi potesse rivelarsi un problema.

LA RUSSIA: REAZIONE SORPRENDENTE

Ignazio La Russa ha reagito con fermezza in merito alle accuse che lo riguardano. In una nota ha dichiarato: "Conosco da anni Enrico Pazzali e lo considero un amico. Sono stupito e disgustato dalle notizie riguardanti il dossieraggio. La mia famiglia non dovrebbe subire tali violazioni." Le sue parole evidenziano la gravità della situazione e il possibile impatto che potrebbe avere sulla sua reputazione e quella dei suoi figli, Geronimo e Leonardo La Russa.

IL PROGETTO ‘BEYOND’ E LE TECNICHE ILLEGALI

Nel contesto dell’inchiesta è menzionato un progetto chiamato Beyond, concepito da Samuele Nunzio Calamucci. Quest’iniziativa mira a fondere dati ottenuti illegalmente con altre informazioni, utilizzando sofisticate tecniche di estrazione. Secondo le intercettazioni, il piano prevedeva di accumulare dati fuori dal territorio italiano per evitare controlli da parte delle autorità.

RICHIESTE IN LEGGE SU PALERMO

Pazzali, nel corso delle indagini, si sarebbe dedicato a cercare evidenze su Luca Palermo, l’amministratore delegato della Fiera. Le sue intenzioni erano chiare: "Cercherò prove di consumo di droga per non essere coinvolto in questa faccenda." Tuttavia, il metodo suggerito da Gallo, collaboratore di Pazzali, solleva interrogativi sull’illegalità di tali pratiche.

Conclusione

Questa complessa rete di relazioni e azioni in ambito di illecito, che coinvolge figure pubbliche e manager, continuerà a svilupparsi mentre l’inchiesta prosegue.