Accadde Oggi: muore Stefano Cucchi, Lance Armstrong squalificato a vita
Due eventi di grande rilevanza storica accadono il 22 ottobre: la morte di Stefano Cucchi e la squalifica di Lance Armstrong per doping.
LA MORTE MISTERIOSA DI STEFANO CUCCHI
Il 22 ottobre 2009 segna la scomparsa del giovane geometra Stefano Cucchi, il cui decesso ha suscitato un intenso dibattito pubblico per le circostanze poco chiare. Cucchi era stato arrestato a causa del possesso di sostanze stupefacenti, deposto in stato di salute apparentemente normale. Tuttavia, solo quattordici ore dopo, i medici che lo visitano riportano gravi segni di malessere, inclusi edemi e lesioni. Un ulteriore esame presso il Fatebenefratelli rivela danni vertebrali significativi che comportano una prognosi di 25 giorni.
Le inchieste su questa tragedia giuridica hanno suggerito diverse cause di morte. Nei rapporti redatti dai consulenti della commissione parlamentare d’inchiesta, la responsabilità della chiamata è attribuita a una “sindrome metabolica iperosmolare di origine prerenale”, generata da una severa disidratazione. Al contrario, la Corte d’Assise parla di “sindrome da inazione”, legata a malnutrizione. Le indagini riaperte nel 2015 dall’appuntato Riccardo Casamassima portano a una revisione del caso, scartando le precedenti cause e affermando che Cucchi è morto a causa di violenze subite.
Nel 2022, la Corte di Cassazione emette la condanna definitiva a 12 anni di carcere per i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, responsabili di omicidio preterintenzionale.
LA SQUALIFICA DI LANCE ARMSTRONG
Il 22 ottobre 2012 è un’altra data cruciale nella storia dello sport, poiché segna la definitiva esclusione di Lance Armstrong dalla storia del ciclismo. Ricordato come uno dei più grandi ciclisti, avendo vinto sette titoli del Tour de France, Armstrong ha visto annullati quasi tutti i suoi successi a causa di un sistema di doping sistematico. L’UCI, scegliendo di non presentare ricorso contro la decisione della USADA, conferma la squalifica. In una delle sue ultime apparizioni pubbliche, Armstrong afferma: “Lo facevano tutti: era parte del lavoro”, lasciando un’impronta indelebile sulla sua carriera.