La zucca è una verdura o un carboidrato? Scopri le risposte sui suoi benefici e utilizzi
La zucca è un ortaggio autunnale amato, ma si pone la questione se sia da considerare una verdura o un carboidrato.
La zucca nell’orto autunnale
Dolce e versatile, la zucca è indubbiamente un simbolo della stagione autunnale. Tuttavia, nonostante la sua popolarità, molte persone si interrogano sulle sue proprietà nutrizionali. Dobbiamo considerarla come un semplice vegetale o si tratta di una fonte di carboidrati? Inoltre, come influisce sui livelli di glicemia e qual è la quantità massima da consumare?
Chiarimenti sulla zucca e il suo nutrimento
Per fare luce su questa questione, abbiamo consultato la dottoressa Arianna Rossoni, specialista in nutrizione. “Assolutamente no”, afferma riguardo alla demonizzazione della zucca. “Più se ne parla in modo negativo, più aumenta la paura di mangiarla”. È importante sfatare il mito che circonda questo alimento, analizzando nel dettaglio le sue caratteristiche.
I benefici della zucca e il suo indice glicemico
Ricca di acqua, antiossidanti, vitamine e sali minerali, la zucca ha anche una modesta quantità di carboidrati. La dottoressa Rossoni chiarisce: “Contiene più carboidrati di altre verdure, ma solo in misura di 2-3 grammi”. Il suo indice glicemico è elevato, ma il carico glicemico – che tiene conto delle porzioni – è ben più basso. Ad esempio, una porzione standard di 200 grammi apporta solo 10-15 grammi di zuccheri.
Si può mangiare la zucca a dieta?
Nonostante le sue peculiarità, la zucca si può tranquillamente consumare anche durante una dieta dimagrante. “Non c’è motivo di privarsene”, afferma Rossoni, sottolineando che il suo consumo non comporta rischi di aumento di peso, purché non si esageri con le quantità o i condimenti utilizzati.
Possibili effetti collaterali del consumo eccessivo di zucca
Tuttavia, un uso eccessivo di questo ortaggio potrebbe portare a focolai di gonfiore per chi soffre di colon irritabile. Le persone con ipotiroidismo, d’altra parte, potrebbero notare un ingiallimento della pelle. La dottoressa conclude raccomandando porzioni moderate, tra 200 e 300 grammi, condite con un filo d’olio per mantenere un equilibrio dietetico sano.