Il Senato approva, il ddl contro la maternità surrogata è legge
Con 84 voti favorevoli, il Senato ha approvato il ddl che vieta la maternità surrogata anche se effettuata all’estero da cittadini italiani.
Divieto universale per la gestazione per altri
Il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge contro la maternità surrogata, che ora diventa legge. Con 84 voti favorevoli e 58 contrari, senza astenuti, la normativa proibisce questa pratica non solo in Italia, dove era già vietata dal 2004, ma anche quando effettuata all’estero da cittadini italiani. La legge nasce su iniziativa della deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, che aveva presentato il testo già approvato alla Camera nel luglio 2023 con 166 sì, 109 no e 4 astenuti.
Il ddl trasforma la maternità surrogata in un reato universale. Le coppie italiane che ricorreranno alla “gestazione per altri” in Paesi dove è legale, saranno comunque perseguibili al loro rientro in Italia. Sono previste pene detentive da tre mesi a due anni e multe fino a un milione di euro. La proposta legislativa, inizialmente formulata da Giorgia Meloni durante la legislatura precedente, ha ricevuto ulteriore impulso con il sostegno di esponenti di Fratelli d’Italia come la senatrice Domenica Spinelli.
Reazioni politiche e sanzioni
Il disegno di legge ha suscitato accese critiche da parte delle opposizioni, che lo hanno definito “incostituzionale” e “contro le famiglie arcobaleno”. Secondo i critici, la legge rappresenta un attacco ai diritti civili e un passo indietro per il Paese. I toni delle polemiche si sono accesi soprattutto per l’impatto che questa legge potrebbe avere sulle famiglie che scelgono la maternità surrogata in Paesi esteri.
Il provvedimento ha l’obiettivo di impedire che i cittadini italiani possano aggirare il divieto, come dichiarato dal capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo: “Vogliamo infatti evitare che il divieto previsto in Italia venga aggirato, andando all’estero per commissionare un bambino che poi viene riconosciuto nel nostro Paese”.
La nuova legge rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla normativa preesistente, aggiungendo ulteriori restrizioni e sanzioni per chiunque tenti di superare il divieto ricorrendo a questa pratica in altri Paesi.