Bitonto, ragazzo 15enne escluso dalla classe: “Gli amici non mi vogliono”, cosa ha fatto il sindaco
Un quindicenne di Bitonto si rifiuta di andare a scuola, dichiarando di sentirsi non accettato. Il sindaco interviene per cercare una soluzione al disagio giovanile.
Un episodio di disagio scolastico ha scosso la comunità di Bitonto, dove un ragazzo di 15 anni, indicato con il nome di fantasia Antonio, ha dichiarato di non voler più frequentare la scuola perché, secondo le sue parole, “non mi vogliono”. A raccogliere la sua storia è stato il sindaco della città, Francesco Paolo Ricci, che ha immediatamente deciso di invitare il giovane in Comune per trascorrere la giornata insieme.
Il sindaco ha telefonato all’istituto scolastico frequentato da Antonio e, dopo aver parlato con i responsabili, ha affermato di aver compreso che le difficoltà riscontrate non erano dovute alla scuola stessa. Così, ha proposto al ragazzo di affiancarlo nei suoi impegni quotidiani per amministrare la città, offrendo un gesto concreto di vicinanza e ascolto. L’obiettivo era non solo di comprendere le problematiche del giovane, ma anche di lanciare un messaggio più ampio riguardo alla necessità di affrontare il disagio giovanile nella comunità.
La riflessione del sindaco sul disagio giovanile
Nelle sue dichiarazioni, Ricci ha espresso una riflessione più ampia, chiedendosi: “Quanti ‘Antonio’ ci sono nelle nostre comunità, giovani che vivono un disagio che impedisce loro di costruirsi una vita migliore?”. Il sindaco ha sottolineato la necessità di ascoltare e analizzare a fondo le ragioni, i bisogni e le fragilità dei ragazzi che, come Antonio, si sentono emarginati.
Ricci ha inoltre lanciato un appello a tutte le istituzioni locali, invitandole a collaborare con il terzo settore per avviare un percorso concreto di supporto. “Non possiamo più aspettare”, ha concluso, ribadendo l’urgenza di un intervento coordinato per prevenire il diffondersi di situazioni simili, che potrebbero influenzare negativamente il futuro dei giovani.