Sequestrati beni per circa 3 milioni di euro a un pregiudicato di Bari, considerato referente storico del clan Parisi. Tra i beni confiscati, immobili, auto e disponibilità finanziarie, intestati a prestanome.
Sequestro da 3 milioni: beni intestati a prestanome
La Direzione Investigativa Antimafia ha sequestrato beni del valore di circa 3 milioni di euro appartenenti a un noto pregiudicato di Bari, legato al clan Parisi. L’uomo, con condanne per associazione mafiosa, riciclaggio, ricettazione, traffico di droga e omicidio colposo, è stato oggetto di indagini che hanno evidenziato un patrimonio accumulato in modo sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati ufficialmente. Il provvedimento ha colpito 13 immobili, tra cui una palazzina di pregio situata nel centro storico di un comune della città metropolitana, oltre a diverse autovetture, contanti e disponibilità finanziarie, tutti formalmente intestati a prestanome per celare la reale proprietà.
Patrimonio accumulato illecitamente e legami con il clan Parisi
Le attività investigative hanno messo in luce come il patrimonio accumulato dal pregiudicato fosse frutto di attività illecite, in particolare grazie ai legami con il clan Parisi. I beni sequestrati comprendono proprietà immobiliari di notevole valore, non solo nel capoluogo pugliese ma anche in altri comuni dell’area metropolitana. L’indagato aveva cercato di occultare la reale provenienza dei beni attraverso prestanome e operazioni finanziarie complesse. Tra i beni più rilevanti sottoposti a sequestro vi è una palazzina di pregio situata nel centro storico di un comune della provincia di Bari. Le auto, il denaro contante e le disponibilità finanziarie rinvenute durante l’operazione contribuiscono al totale del patrimonio illecito sottratto dalle autorità.
Indagini della DIA: contrasto alla criminalità organizzata a Bari
Il sequestro rappresenta un’azione significativa della Direzione Investigativa Antimafia nel contrasto alla criminalità organizzata nel territorio barese e nei comuni limitrofi. L’uomo, già condannato per diversi reati legati ad attività mafiose, è ritenuto una figura di rilievo nel panorama del crimine locale e legato al clan Parisi, storico gruppo di stampo mafioso attivo nella zona. Il provvedimento di sequestro dei beni, frutto di approfondite indagini economico-patrimoniali, testimonia il costante impegno delle autorità nella lotta contro le attività illecite e il riciclaggio di denaro legati alla criminalità organizzata.
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