Omicidio Antonella Lopez, trovata l’arma del delitto, la custodiva un 17enne, Eugenio Palermiti agli inquirenti, “Non conosco Lavopa”
Il 21enne Michele Lavopa ha confessato di essere responsabile della morte di Antonella Lopez, avvenuta dopo una sparatoria scaturita da una lite in una discoteca a Molfetta. La giovane, estranea ai fatti, è stata colpita per errore durante un alterco tra Lavopa e Eugenio Palermiti, nipote di un boss barese.
La dinamica della sparatoria nel locale Bahia
Secondo le dichiarazioni di Lavopa, la sparatoria è avvenuta dopo che lui e i suoi amici si erano spostati in un’altra area della discoteca per evitare il gruppo di Eugenio Palermiti, con il quale esistevano vecchi dissapori. Tuttavia, la situazione è degenerata in una discussione violenta. Lavopa ha affermato che Palermiti avrebbe cercato di estrarre un’arma durante il litigio, e sentendosi in pericolo, ha aperto il fuoco con una pistola calibro 7,65. Lavopa ha dichiarato di non aver avuto l’intenzione di colpire Antonella Lopez, ma di mirare a Palermiti. La sparatoria ha però ucciso la 19enne e ferito altre quattro persone, tra cui lo stesso Palermiti.
La fuga e il recupero dell’arma del delitto
Dopo aver sparato, Lavopa è fuggito a piedi dalla discoteca con l’aiuto di alcune persone che lo accompagnavano. Insieme a loro, ha cercato di nascondere la pistola in due località diverse: prima in una zona rurale vicino a Bitonto, poi in mare. Successivamente, grazie alle indicazioni dello stesso Lavopa, i carabinieri sono riusciti a ritrovare l’arma, finita nelle mani di un 17enne incaricato di custodirla. La pistola verrà sottoposta a esami balistici per confermare il suo utilizzo nella sparatoria.
Dichiarazioni reticenti e autopsia sulla vittima
Nonostante la gravità della situazione e la morte di Antonella Lopez, i testimoni coinvolti, tra cui Eugenio Palermiti e gli altri feriti, hanno rilasciato dichiarazioni poco chiare e reticenti, negando di riconoscere l’aggressore. Nel frattempo, l’autopsia sul corpo di Lopez è stata fissata per il 25 settembre e sarà condotta dalla dottoressa Sara Sablone dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari per stabilire l’esatta causa della morte.