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Genitori decidono di drogare e uccidere la loro bimba di 3 anni gravemente malata “Un atto d’amore, non siamo killer”

La piccola Marie, affetta da paralisi cerebrale, è stata drogata e soffocata dai genitori. Inizia il processo per l’accusa di omicidio.

L’omicidio di Marie e il processo ai genitori

Un tragico evento ha sconvolto il piccolo comune di Hägglingen, nel Canton Argovia, in Svizzera. Il 6 maggio 2020, i genitori di Marie (nome di fantasia), una bambina di tre anni affetta da una grave paralisi cerebrale, l’hanno drogata con una miscela letale di latte in polvere, porridge alle fragole, MDMA e sonniferi.

Quando la bambina ha iniziato a muoversi in modo strano, il padre le ha soffocato il respiro con uno strofinaccio, mentre la madre la teneva tra le braccia.

L’indomani mattina, solo dopo aver constatato la morte della piccola, i genitori hanno chiamato i soccorsi.

La dinamica del delitto è descritta in un’accusa di dodici pagine, redatta contro i genitori, una donna di 32 anni e un uomo di 34 anni. Il processo nei loro confronti si è aperto lunedì 9 settembre.

La difesa dei genitori e le accuse

La bambina, incapace di deglutire, camminare o parlare, soffriva di una condizione medica incurabile. I genitori, secondo l’accusa, l’avrebbero uccisa perché la consideravano un “fastidio”. La madre, tuttavia, ha dichiarato: “Non l’ho fatto per me stessa.

L’ho fatto solo per lei e lo rifarei. È stato un atto d’amore”. Il padre ha invece affermato: “Non mi sento né senza scrupoli né un assassino. Mi dispiace solo di essere accusato di questo”.

L’accusa sostiene che la coppia non ha atteso un possibile miglioramento della salute della figlia, annullando un intervento per l’inserimento di una sonda gastrica. Inoltre, i genitori avevano già tentato di uccidere la bambina con degli anestetici prima del maggio 2020.

La nonna della bambina, una donna di 53 anni, è accusata di complicità e rischia 5 anni di carcere e l’espulsione dalla Svizzera insieme ai genitori, originari della Germania.