Il 17enne di Paderno Dugnano chiede aiuto: “Voglio essere curato e tornare a studiare”
Il giovane accusato dell’omicidio della sua famiglia a Paderno Dugnano esprime il desiderio di intraprendere un percorso di recupero, sperando di tornare a scuola.
Richiesta di perizia psichiatrica
Il 17enne, attualmente detenuto presso il carcere minorile Beccaria di Milano, ha espresso attraverso il suo avvocato Amedeo Rizza la volontà di essere aiutato, dichiarando: “Vorrei seguire un percorso di recupero, essere curato, tornare a studiare”.
L’avvocato sta lavorando alla nomina di un consulente per svolgere accertamenti psicologici e psichiatrici, fondamentali per una possibile perizia che potrebbe essere richiesta al Tribunale per i minorenni di Milano.
La difesa punta a dimostrare se il giovane fosse in grado di intendere e di volere al momento della tragedia avvenuta nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre, in cui ha tolto la vita a suo padre, madre e fratello di 12 anni. Nel frattempo, è stata avanzata una richiesta al gip Laura Pietrasanta per permettere ai nonni del ragazzo di incontrarlo in carcere.
La vita in carcere del 17enne
Attualmente il giovane è ancora ospitato nel centro di prima accoglienza del carcere e non ha avuto contatti con altri detenuti.
La sua giornata trascorre principalmente leggendo, mentre attende di incontrare i nonni, che non l’hanno ancora visto ma hanno dichiarato che non lo abbandoneranno. La strategia della difesa mira a ottenere il trasferimento del ragazzo in una comunità, dove potrebbe iniziare un percorso riabilitativo.
Confermate le brutali dinamiche dell’omicidio
Nel frattempo, i risultati preliminari delle autopsie sulle tre vittime hanno confermato la brutalità dell’omicidio: sono state inflitte 68 coltellate, la maggior parte delle quali al fratellino di soli 12 anni. Questo dettaglio aggrava ulteriormente il quadro già drammatico dell’intera vicenda.