Italia & Dintorni

Va a cena con un’amica, mangia pesce, torna a casa e muore, la mamma ritrova il corpo della figlia senza vita

La comunità di Sant’Agata di Militello è sconvolta dalla tragica morte di Giuliana Faraci, una donna di 40 anni, trovata senza vita dalla madre il 22 luglio.

La sera del 19 luglio, Giuliana aveva cenato in un ristorante di pesce nel messinese, trascorrendo una serata con delle amiche. Dopo aver consumato spaghetti a base di pesce, ha iniziato a manifestare gravi sintomi di malessere, tra cui febbre alta, diarrea e vomito.

Nonostante i sintomi preoccupanti, il successivo intervento medico non è stato risolutivo. Giuliana e la sua famiglia hanno richiesto assistenza sanitaria d’urgenza, sperando di prevenire il peggio. Tuttavia, la situazione ha preso una piega drammatica quando la giovane donna è stata trovata priva di vita nella sua abitazione. “Gli esami diagnostici e i parametri vitali sembravano nella norma”, hanno riferito i sanitari, ma purtroppo, il tempestivo soccorso non è stato sufficiente.

Indagine e accuse di omicidio colposo

La Procura di Patti ha avviato un’indagine per omicidio colposo per far luce sulle circostanze della morte di Giuliana Faraci. Un medico e un infermiere sono stati iscritti nel registro degli indagati. L’infermiere aveva somministrato un’iniezione a Giuliana dopo il malore, mentre il medico del pronto soccorso aveva rifiutato il ricovero nonostante le insistenze della famiglia e della stessa paziente.

Il pubblico ministero Andrea Apollonio, sotto la supervisione del procuratore capo Angelo Cavallo, sta conducendo le indagini. Si attende con ansia l’esito dell’autopsia, eseguita dal medico legale Ventura Spagnolo e dal consulente di parte della famiglia, il dottor Nino Bondì. La salma di Giuliana è attualmente sotto sequestro presso l’ospedale di Patti, mentre la comunità cerca risposte a una tragedia che ha lasciato tutti senza parole.

La richiesta di giustizia della famiglia

I familiari di Giuliana Faraci sono devastati dalla perdita e chiedono giustizia per quanto accaduto. Secondo le testimonianze, Giuliana ha continuato a chiedere di essere portata in ospedale, ma le sue richieste non sono state ascoltate adeguatamente. I sanitari, intervenuti nella sua abitazione intorno alle 17 del 19 luglio, avevano somministrato una flebo e consigliato di richiamarli in caso di necessità. Purtroppo, non c’è stato il tempo di richiedere ulteriori soccorsi.

“L’accusa di omicidio colposo è stata mossa contro i due sanitari: l’infermiere le ha somministrato un’iniezione dopo il malore, mentre il medico del pronto soccorso ha rifiutato di ricoverarla nonostante le richieste insistenti della famiglia e della stessa Giuliana”, ha dichiarato un portavoce della famiglia. Ora, la comunità di Sant’Agata di Militello aspetta che la giustizia faccia il suo corso, portando chiarezza su una vicenda che ha colpito profondamente tutti coloro che conoscevano Giuliana.