Il giudice Stefano Venturini, noto per la sua carriera e passione per lo sci, è tragicamente morto in un incidente stradale a Roma.

Un tragico addio a Stefano Venturini

Il giudice Stefano Venturini è deceduto questa mattina dopo un grave incidente in moto avvenuto ieri a Roma sulla via Giustiniana. L’incidente ha coinvolto un’altra dueruote guidata da un cinquantenne, che è stato portato al Policlinico Gemelli con ferite lievi. Venturini, ricoverato all’ospedale Sant’Andrea, non ce l’ha fatta. Questo incidente segna la 70esima vittima sulle strade di Roma e provincia dall’inizio del 2024, evidenziando un tragico incremento degli incidenti stradali nella capitale.

La vita professionale e le passioni del giudice

Nato a Tagliacozzo, Stefano Venturini ha trascorso gran parte della sua carriera nel tribunale di Avezzano. Ieri si stava recando alla Corte d’Appello quando è avvenuto il tragico scontro. Al di fuori del suo impegno professionale, Venturini era un appassionato di sci e nel tempo libero insegnava questa disciplina sulle piste abruzzesi. Il suo impegno nello sport lo ha reso molto amato e rispettato anche al di fuori della sua carriera giudiziaria, costruendo legami profondi con molti amici e colleghi.

Ricordi commoventi degli amici

Angelo Ciminelli, sindaco di Ovindoli, ha condiviso un commovente ricordo del giudice Venturini: “L’AMICO, il COLLEGA Stefano VENTURINI non c’è più. Ho conosciuto personalmente Stefano nel 2001. Arrivò al noleggio per parlare del figlio Federico. Mio padre mi disse ‘c’è un mio amico, Stefano, vuole parlarti.’ Da quel momento è nata un’amicizia speciale e particolare: ho allenato Federico per 10 anni. Amico vero, speciale, sempre pronto a dare consigli… casa SUA era casa MIA!!! Tanti momenti passati insieme, belli e brutti… Il vedere realizzato un sogno, quando diventò maestro di sci Federico e successivamente Luigi il suo amato nipote. La scomparsa prematura del fratello Paolo (per tutti Topicchio) ha segnato un momento drammatico per lui e per tutti noi!!! Condivido con voi il suo messaggio quando Luigi diventò maestro… Il resto lo porto nel mio cuore. Riposa in pace, amico mio.”