IIl mondo della danza a Pesaro piange la scomparsa di Michele Giovanelli, morto per un male incurabile
Il mondo della danza a Pesaro piange la scomparsa di Michele Giovanelli
Un talento straordinario
Il mondo della danza a Pesaro è in lutto per la scomparsa di Michele Giovanelli, coreografo e danzatore di 57 anni. Michele soffriva da ottobre scorso di una malattia le cui cure non hanno dato gli effetti sperati, ed è morto serenamente domenica sera nella sua casa di Montelabbate. Insieme alla sua compagna e assistente Alessandra Zanchi, Michele ha contribuito in modo significativo all’arte della città, partecipando a diversi festival e manifestazioni. La coppia si era sposata lo scorso 14 maggio in una cerimonia intima nella loro abitazione. Sebbene Michele lavorasse in Biesse e fosse appena andato in pensione anticipata, la sua vera passione era la danza. Con la sua innata leggerezza e professionalità, ha collaborato con coreografi, artisti visivi, fotografi, musicisti e associazioni culturali per creare performance di danza site-specific in luoghi non convenzionali. Michele vedeva la danza come una continua esplorazione delle potenzialità del proprio corpo, attraverso l’ascolto di sé stessi, del gruppo e dello spazio.
L’amore per la danza
La sensibilità e l’amore per la danza di Michele sono percepibili nelle parole di Gloria De Angeli, sua allieva e collaboratrice. “Ci ha uniti la danza, come un filo invisibile che non si spezzerà mai, perché Michele è stato un pezzo importante del mio percorso professionale oltre che un amico vero. Insieme a lui e Alessandra, ho danzato e condiviso progetti e sogni”. Michele ha sempre unito la danza e l’arte per nuovi progetti, dimostrando grande umanità, disponibilità, gentilezza, attenzione e cura nel suo lavoro e nei rapporti con le persone. Gloria ricorda con affetto una performance in cui Michele e Alessandra, vestiti con lunghe gonne di raso rosse, danzavano su un prato sotto un grande albero con un laghetto alle spalle. Questa immagine rappresenta l’amore che Michele metteva in tutte le sue attività e che riusciva a trasmettere alle persone intorno a lui.
Un’eredità artistica duratura
Antonio Cioffi, direttore di HangartFest, ricorda Michele come un creativo appassionato. “Ci siamo incontrati negli anni ’90 grazie alla musica, Paolo Giaro fece da collante. Solo in seguito scoprimmo di avere altre passioni in comune, tra cui la danza contemporanea come linguaggio del corpo e ambito di ricerca”. Michele è diventato un punto di riferimento per Hangart, dove ha collaborato in numerose produzioni. Il suo incontro con Alessandra ha completato il suo essere sensibile e il suo amore per le arti. “Ciò che mi porto dentro di Michele, e che mi ha accompagnato nel corso degli anni, è il suo sorriso”. I funerali di Michele si terranno domani alle 10 nella chiesa di Loreto. La comunità artistica di Pesaro e tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato ricorderanno Michele per il suo contributo inestimabile alla danza e per la sua straordinaria umanità.