Domenico Massari uccide il compagno di cella, Antonio Magrini, a causa di una disputa sul telecomando televisivo nel carcere di Opera.
Il tragico evento nel carcere di Opera
Venerdì 19 aprile, nel carcere di Opera, si è consumato un drammatico episodio che ha visto Domenico Massari uccidere il suo compagno di cella, Antonio Magrini. I due detenuti, che condividevano la stessa cella da circa quattro mesi, non avevano mai mostrato segni di discordia significativi fino a quel tragico momento. Massari, già condannato per l’omicidio della moglie Deborah Ballesio, e Magrini, detenuto per reati legati alla droga, si sono scontrati fatalmente per il controllo del telecomando della televisione. “Ha cambiato il canale in tv”, ha dichiarato Massari agli investigatori, motivando così il suo estremo gesto di violenza che è culminato nell’uccisione di Magrini per strangolamento.
Passati criminali contrastanti
Prima del suo ingresso in carcere, Domenico Massari si era reso protagonista di un altro efferato crimine quando, in una serata di karaoke in uno stabilimento balneare a Savona, aveva freddato la sua ex moglie Deborah Ballesio davanti a numerosi testimoni. Dall’altro lato, Antonio Magrini, soprannominato “Toni Cavallero”, aveva un passato nel crimine organizzato a Bari, essendo legato al ‘clan Magrini’. Tra le sue attività criminali spiccano gli scontri per il controllo del narcotraffico e l’omicidio di un venditore ambulante nel 1998.
Dinamiche e conseguenze della convivenza forzata
La coabitazione forzata nel carcere di Opera, in particolare nella sezione di trattamento avanzato, ha esposto le difficoltà di gestire personalità complesse e passati criminali gravosi. La fatalità è avvenuta intorno alle 22:30, quando Massari ha aggredito Magrini, colpendolo prima con il manico di una scopa e poi strangolandolo con la cintura dell’accappatoio. Nonostante i tentativi di soccorso, Magrini è morto poco dopo l’aggressione.