La proposta che fa discutere dell’On. Soumahoro, “Fine Ramadan sia festa nazionale, l’Italia è cambiata!”
Proposta per un nuovo giorno festivo in Italia: la celebrazione di Eid Al Fitr
Un’iniziativa inclusiva
Aboubakar Soumahoro, deputato eletto con Alleanza Verdi e Sinistra, ha portato all’attenzione nazionale una proposta legislativa volta a riconoscere Eid Al Fitr, la festa che segna la fine del Ramadan, come giorno festivo in Italia. Questa mossa si propone di celebrare la diversità culturale e religiosa del Paese, rispecchiando la crescente pluralità della società italiana. “Vorrei augurare dal profondo del cuore Eid Al Fitr Mubarak (Buona festa) a tutte le sorelle e a tutti i fratelli musulmani in Italia e nel mondo” ha dichiarato Soumahoro su Instagram, sottolineando l’importanza di aggiornare le leggi italiane per renderle più inclusive.
Verso un’Italia più pluralista
La proposta di legge di Soumahoro mira a rendere il giorno di Eid Al Fitr un festivo nazionale, riconoscendo così ufficialmente la seconda religione più praticata nel Paese. Con quasi 3 milioni di musulmani residenti, l’Italia si posiziona come la terza nazione nell’Unione Europea per numero di fedeli musulmani, dopo Germania e Francia. Questo gesto legislativo, oltre a promuovere il rispetto per la pluralità religiosa, intende armonizzare le leggi italiane con la realtà demografica e culturale attuale, facendo eco ai principi di laicità dello Stato e pluralismo religioso inscritti nella Costituzione.
Una proposta al centro del dibattito
La proposta ha già iniziato a suscitare discussioni, riflettendo le diverse visioni presenti nella società italiana riguardo alla gestione della pluralità religiosa e culturale. Riconoscendo Eid Al Fitr come festa nazionale, l’Italia farebbe un passo significativo verso l’inclusione e la valorizzazione delle sue diverse comunità, riaffermando il suo impegno verso una società più accogliente e pluralista. “L’Italia è cambiata, arricchendosi di pluralità, anche dal punto di vista religioso” afferma Soumahoro, evidenziando come questa iniziativa sia un riconoscimento della realtà multiculturale dell’Italia contemporanea e un invito a celebrare, insieme, l’Italia Plurale.