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Antonio Paolucci, l’ex ministro dei Beni Culturali, è morto, era un gigante della cultura italiana

L’eminente storico dell’arte e ex ministro dei Beni Culturali, Antonio Paolucci, è deceduto a Firenze all’età di 85 anni.

Morte di un gigante della cultura italiana

Si è spento a Firenze il celebre Antonio Paolucci, ex Ministro dei Beni Culturali e noto storico dell’arte italiano. Paolucci, classe 1939, si è distinto nel corso dei decenni per la profondità della sua conoscenza nel campo della storia dell’arte, riuscendo a comunicare pensieri complessi con chiarezza cristallina. Oltre alla sua carriera politica, ardente difensore dell’arte, è stato Sovrintendente del Polo Museale di Firenze e Direttore dei Musei Vaticani.

Un vuoto nel panorama culturale del Paese

La scomparsa di Antonio Paolucci crea un grande vuoto nel mondo della cultura. Profondissimo conoscitore della storia dell’arte, museologo di fama mondiale, colpiva per la cristallina chiarezza del suo pensiero“: così l’ha ricordato Eike Schmidt, ex Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Paolucci aveva conseguito la laurea in storia dell’arte nel 1964 e aveva iniziato la sua carriera al Ministero dell’Istruzione nelle funzioni di Sovrintendente, un ruolo che ricoprì a Venezia, Verona, Mantova e infine a Firenze, dove fu nominato anche Direttore Regionale per i Beni Culturali.

Un percorso di vita al servizio dell’arte

Antonio Paolucci fu Ministro per i Beni Culturali e Ambientali durante il governo Dini. Nel 1997, in seguito al terremoto che devastò Umbria e Marche, venne nominato Commissario Straordinario per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi. Nel 2007, Benedetto XVI lo chiamò a guidare i Musei Vaticani, un incarico che ricoprì fino al 1 gennaio 2017. La sua vita e la sua carriera sono un esempio della sensibilità e dell’impegno che Paolucci ha sempre dimostrato nella difesa e promozione del patrimonio artistico italiano.