Italia & Dintorni

Bergamo. madre con figlio di 40 giorni costretta a pagare un biglietto anche per lui. Lei reagisce: “Assurdo”

Bergamo, Alessia Masaracchia, neo-mamma, si trova a dover pagare il biglietto intero per il suo bambino di 40 giorni durante una serata al cinema con amici, nonostante il neonato non occupi un posto.

Neo-mamma incontra ostacoli al cinema

Alessia Masaracchia, di Serina, provincia di Bergamo, ha recentemente sperimentato una situazione inaspettata quando è andata al cinema con il suo neonato, Andrea.

Nonostante abbia soli 40 giorni di vita e non occupi un posto a sedere, al cinema le è stato richiesto di pagare un biglietto completo per lui.

“Andrea è un bambino tranquillo, difficile che disturbi. Io non ho problemi a portarlo con me, nella fascia”, spiega Alessia al quotidiano L’eco di Bergamo. I suoi amici avevano già acquistato i biglietti, non prevedendo la necessità di un biglietto per il neonato.

Bergamo, la polemica sul biglietto per il neonato

Al controllo dei biglietti, però, Alessia e i suoi amici hanno dovuto affrontare un disaccordo con il personale.

“L’addetto ci ha chiesto cinque biglietti… Ho fatto presente che aveva solo 40 giorni di vita”, racconta Alessia.

Nonostante la discussione e le spiegazioni sulla non necessità di un posto a sedere per il neonato, la direzione del cinema ha insistito per il pagamento del biglietto completo, nove euro.

Il cinema ha giustificato la richiesta citando la necessità di registrare tutti i presenti per motivi di sicurezza. Tuttavia, Alessia sottolinea che in altri contesti, come aerei o altri mezzi di trasporto, bambini così piccoli non pagano.

Posizione del cinema e considerazioni finali

L’Eco di Bergamo ha tentato di contattare il cinema per un commento.

Da una prima risposta di un’addetta, emerge che solitamente viene applicato un prezzo ridotto per i bambini fino a nove anni, ma consigliano di non portare neonati in sala.

La vicenda solleva questioni sulla politica dei cinema riguardo ai bambini molto piccoli e sul bilanciamento tra la necessità di sicurezza e la ragionevolezza delle regole applicate ai neonati.