Roma, è caccia alla Baby-Gang che ha ucciso il gattino Roscio, usandolo come tiro a segno e colpendolo con petardi
A Morlupo, un atto di crudeltà sconvolge la comunità: “Roscio”, un amato gatto randagio, è stato brutalmente ucciso con petardi, scatenando indignazione e richieste di giustizia.
Una tragica scoperta
Il tranquillo centro storico di Morlupo è stato sconvolto da un atto di inaudita violenza.
“Roscio”, un gatto dal pelo rossastro e ben conosciuto nella comunità, è stato trovato morto in un parco pubblico, vittima di un crudele attacco con petardi.
Una residente, mentre passeggiava con il proprio cane, ha scoperto il corpo martoriato del gatto accanto a una busta in plastica verde fusa dal calore.
Il randagio, parte integrante del borgo nella Valle Tiberina, è stato descritto come “una creatura innocente uccisa da menti sadiche” dai residenti sgomenti.
Una comunità in lutto
Loretta Marangoni, 85 anni, presidente del Club Amici a quattro Zampe Odv e da vent’anni attiva nella cura dei randagi di Morlupo, ha avuto un ruolo fondamentale nella vita di Roscio.
Dopo aver trovato il gatto ferito un anno e mezzo fa, Loretta e il veterinario dottor Falsini lo avevano curato riportandolo in salute.
Roscio, nonostante fosse schivo e diffidente, era diventato un membro amato della comunità. La sua morte ha lasciato un vuoto incommensurabile.
Richieste di giustizia e indignazione
La brutalità dell’atto ha scatenato indignazione non solo a livello locale, ma anche nazionale.
Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), ha chiesto pene severe per i responsabili e ha evidenziato la crescente spirale di violenza contro gli animali.
Loretta Marangoni e l’Enpa hanno sollecitato le indagini, sperando che le immagini di videosorveglianza possano aiutare a identificare i colpevoli.
La comunità di Morlupo, unita nel dolore, chiede giustizia per Roscio, simbolo di un amore incondizionato verso gli animali e vittima di una barbarie che non deve rimanere impunita.