Chiara Ferragni affronta un periodo difficile a seguito di controversie legali e di una perdita significativa di follower, mentre i brand iniziano a distanziarsi.

Il caso Balocco e le sue ripercussioni

Chiara Ferragni, nota imprenditrice digitale, sta attraversando un periodo turbolento dopo essere stata coinvolta in una controversia legata al pandoro “Pink Christmas”. Le aziende Fenice e TBS Crew, che gestiscono i suoi brand e diritti, insieme a Balocco, sono stati accusati di aver ingannato il pubblico.

Hanno promosso il pandoro facendo credere che parte dei proventi sarebbero stati devoluti all’ospedale di Torino per la ricerca sul cancro.

Tuttavia, si è scoperto che le donazioni erano state effettuate da Balocco già a maggio 2022, ben prima del lancio del prodotto natalizio. Di conseguenza, l’Antitrust ha comminato una multa da un milione di euro.

La fuga dei follower e il distacco dei brand

La situazione ha causato un calo della popolarità di Ferragni sui social media, con quasi 155mila follower persi da dicembre.

Secondo Not Just Analytics, il numero di seguaci su Instagram è sceso da 29.728.112 a 29.573.929.

Questo declino è stato aggravato dal fatto che anche i marchi cominciano a prendere le distanze, con Safilo che ha interrotto la collaborazione con l’influencer. Questi sviluppi hanno acceso l’allarme tra i collaboratori di Ferragni, temendo un effetto domino.

Strategie legali e comunicative per la ripresa

Per fronteggiare la crisi, Ferragni ha formato una task force composta da due rinomati studi legali e un’agenzia di comunicazione. Gianni Origoni si occuperà degli aspetti civilistici legati al caso Balocco, mentre Marcello Bana gestirà la parte penale.

L’agenzia di comunicazione e web reputation Community, guidata da Auro Palomba, lavorerà per rafforzare l’immagine pubblica dell’imprenditrice.

Vacanze natalizie inaspettatamente casalinghe

Invece delle consuete vacanze in montagna, Ferragni e la sua famiglia hanno trascorso il Natale e probabilmente anche il Capodanno a Milano, nella loro abitazione in CityLife.

Questa scelta segna una netta deviazione dalle abitudini di viaggio della famiglia, riflettendo la gravità della situazione attuale.