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Femminicidio di Vanessa Ballan, la 27enne uccisa dall’ex amante, il procuratore “Dopo la denuncia di stalking il caso non sembrò urgente”

Vanessa Ballan è stata tragicamente uccisa dall’ex amante Bujar Fandaj, che aveva minacciato di divulgare video privati. Nonostante le denunce per stalking, le valutazioni non hanno previsto misure cautelari urgenti, con conseguenze fatali.

La tragedia annunciata: minacce e stalking

La morte di Vanessa Ballan rappresenta l’epilogo di una lunga storia di stalking e minacce da parte del suo ex amante, Bujar Fandaj. Vanessa lo aveva denunciato per stalking, ma le misure adottate dalle autorità si sono rivelate insufficienti.

Fandaj aveva minacciato Vanessa di pubblicare online video dei loro incontri, creando un clima di terrore e costrizione. Nonostante le denunce, le autorità hanno sottovalutato la gravità della situazione, non imponendo un divieto di avvicinamento.

Gli indizi e la premeditazione

L’omicidio di Vanessa Ballan presenta chiari segni di premeditazione. Fandaj si è avvicinato alla sua casa in bicicletta, portando un borsone contenente un martello, due coltelli e altri attrezzi.

Il procuratore ha sottolineato la “particolare ferocia” dell’omicidio, con elementi di premeditazione evidenti.

Un martello è stato usato per sfondare la porta a vetri della casa, e un coltello trovato sul luogo del delitto corrisponde a quelli presenti nell’abitazione di Fandaj.

La risposta della giustizia e le conseguenze

Le azioni intraprese in risposta alla situazione di Vanessa Ballan sollevano questioni critiche sulla risposta del sistema giudiziario nei casi di stalking e violenza domestica. La valutazione della situazione come “non urgente” ha avuto tragiche conseguenze.

Bujar Fandaj ora rischia l’ergastolo, accusato di omicidio volontario pluriaggravato. La storia di Vanessa Ballan e Bujar Fandaj mette in luce le criticità nel trattamento dei casi di stalking e la necessità di una maggiore attenzione e azione preventiva.