L’amica di Filippo Turetta parla della sua instabilità mentale, mentre esperti analizzano il suo comportamento e la natura del delitto di Giulia Cecchettin.
Testimonianza chiave: l’amica di Turetta parla a avanti popolo
La migliore amica di Filippo Turetta, intercettata dai giornalisti di Avanti Popolo, ha offerto un quadro inquietante del ragazzo attualmente in carcere per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
A “Nunzia De Girolamo”, la ragazza, camuffata nell’identità, ha rivelato che Turetta lamentava problemi di salute mentale.
“Ci diceva che lui stava male”, ha confessato, suggerendo che lo psicologo potesse aiutarlo. Questa testimonianza mette in luce comportamenti preoccupanti di Turetta prima del tragico evento.
Profilo psicologico di Turetta: tra bordeline e passione
Il presidente della Società di Psichiatria Forense, Enrico Zanalda, contraddice l’analisi di Roberta Bruzzone, sostenendo che Turetta non fosse psicotico ma piuttosto affetto da un disturbo di personalità borderline.
La violenza dell’atto, evidenziata dalle venti coltellate inferte a Giulia, secondo Zanalda, suggerisce un legame intenso e problematico tra vittima e carnefice. Questa interpretazione pone nuove domande sulla natura del delitto e sulla condizione mentale di Turetta.
La perizia psichiatrica e le possibili conseguenze legali
La perizia psichiatrica di Turetta include test come il Rorschach e il Minnesota Multiphasic Personality Inventory, strumenti cruciali per comprendere la sua personalità e potenziali motivazioni.
Inoltre, il suo psicologo potrebbe essere chiamato a testimoniare, a condizione che venga sollevato dal segreto professionale. Questo aspetto potrebbe giocare un ruolo significativo nel processo, specialmente se le analisi contraddicono la nozione di premeditazione, un elemento fondamentale per determinare la piena responsabilità di Turetta nell’omicidio.