Portogruaro, Altin, uno dei tre ragazzi vittime dell’incidente, scrisse questo dopo la morte del fratello “Non vedo l’ora di rincontrarti di nuovo, spero tanto accada presto”
Altin Hoti, vittima dell’incidente di Portogruaro, aveva già perso suo fratello in un incidente simile sei mesi fa, esprimendo il desiderio di riunirsi a lui.
Il destino crudele di Altin Hoti e suo fratello
Altin Hoti, 22 anni, uno dei tre giovani tragicamente scomparsi nell’incidente di Portogruaro, aveva già affrontato una grave perdita sei mesi prima. Il destino ha colpito duramente la famiglia Hoti, con la morte del fratello minore di Altin, Admir, anch’egli vittima di un incidente a Portogruaro.
Altin, addolorato, aveva condiviso i suoi sentimenti su un social network, scrivendo: “La vita senza di te è davvero dura fratello mio. Non vedo l’ora di rincontrarti di nuovo, spero tanto accada presto.” Queste parole ora assumono un significato ancor più struggente dopo il tragico evento.
Il dolore insopportabile di una madre
La madre di Altin e Admir è stata travolta da un dolore inimmaginabile. Un collega di lavoro ha riferito al Corriere della Sera che la donna è svenuta due volte dalla notizia dell’incidente e continua a urlare i nomi dei suoi figli.
La tragedia è aggravata dalla perdita di Giulia, la ragazza di Altin, che la madre considerava come una figlia. Queste perdite consecutive hanno lasciato una ferita profonda nel cuore di una madre che ha visto svanire il suo mondo.
L’attrazione per la velocità: un fatale presagio
Il giovane Altin era noto per la sua passione per la velocità, evidente anche nei suoi post sui social media, dove si faceva fotografare accanto alla sua Bmw, soprannominata “Pantera Nera”.
Questa inclinazione per la guida veloce, spesso oggetto di interventi delle forze dell’ordine, ricorda in modo inquietante il destino di Paul Walker, idolo di Altin e stella del franchise Fast&Furious, anch’egli deceduto in un incidente stradale.
Il tragico incidente, avvenuto nell’area di Borgo Sant’Agnese, ha visto la Bmw di Hoti sfondare un cancello e finire nel fiume Reghena, dove lui e le altre vittime sono annegate, intrappolate nell’auto sommersa.