Dopo un attacco online al figlio Leone, Fedez ha denunciato l’hater alla Polizia Postale, scatenando un ampio dibattito sui social media riguardo la sicurezza online e l’esposizione dei minori.
Fedez passa all’azione legale contro attacchi online
“Nel momento in cui toccate i miei figli – aveva detto il rapper subito dopo in un video – allora avete un problema, un problema bello grande. Ve ne accorgerete, non vi preoccupate.”
Queste sono state le parole di Fedez, che ha mantenuto la promessa fatta sui social e ha presentato una denuncia alla Polizia Postale di Milano contro un utente che aveva pubblicato un post offensivo su suo figlio Leone. Fedez ha condiviso la foto della denuncia, dimostrando il suo impegno a proteggere la sua famiglia dagli attacchi online.
La reazione del pubblico e il dibattito sul black humor
La provocazione online ha scatenato una vasta gamma di reazioni. Molti utenti hanno espresso il loro sostegno a Fedez, come si evince da un commento: “Totalmente dalla parte di Fedez nella storia della denuncia.
Black humor un c***a, sei uno sfigato sul divano di casa che pensa di poter fare il fenomeno dietro un nick e allora paghi e stai zitto.” Tuttavia, la situazione ha anche sollevato un dibattito più ampio, con alcuni che hanno evidenziato la disparità di trattamento tra i cittadini comuni e le celebrità.
Questioni di privilegio e esposizione mediatica dei minori
Il dibattito ha messo in luce questioni riguardanti il privilegio e le doppie misure nella società. “Fedez ha fatto benissimo a denunciare quel ragazzo lì, tuttavia questa storia mette alla luce una triste realtà: la plebe non può fare passi falsi, i ricchi possono divertirsi a fare black humor (vedi caso Orlandi) tanto nessuno li tocca. Questo è”, riflette un utente.
Inoltre, l’incidente ha riportato alla luce la problematica dell’esposizione mediatica dei minori. “I bimbi non andrebbero esposti, ecco poi che succede”, fa notare più di un utente, mentre altri sono più critici: “Lo sapeva benissimo strumentalizzando il figlio cosa sarebbe successo”. Queste opinioni aprono un importante dibattito sulla protezione dei minori nell’era digitale e sul ruolo dei genitori celebrità.