L’autopsia conferma che Giulia Cecchettin è morta dissanguata a seguito di coltellate inflitte da Filippo Turetta, mentre il suo interrogatorio di nove ore rivela dettagli agghiaccianti.
Autopsia rivela causa della morte
L’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, effettuata alla Uoc di Anatomia Patologica dell’Università di Padova, ha rivelato che è morta per dissanguamento a causa della rescissione dell’aorta dovuta alle coltellate ricevute dopo una lite a Fossò.
Sul corpo sono state trovate 26 coltellate e ferite profonde diversi centimetri. L’analisi ha incluso esami ematici e radiologici, come la Tac. I consulenti medico legali, nominati dalla procura di Venezia e dalla famiglia della vittima, sono ancora all’interno della struttura dove si è svolto l’esame autoptico.
Dettagli sull’interrogatorio di Turetta
Filippo Turetta, arrestato per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona per la morte di Giulia Cecchettin, è stato sottoposto a un interrogatorio di quasi nove ore nel carcere Montorio di Verona, davanti al pm di Venezia Andrea Petroni.
Durante l’interrogatorio, Turetta ha fornito risposte articolate, sebbene intervallate da diversi “non ricordo” e ha ammesso un black out mentale, esprimendo volontà di collaborazione per ricostruire gli eventi di quella sera.
Ulteriori dettagli dall’autopsia
Secondo l’autopsia, Giulia Cecchettin è morta prima di essere portata nella scarpata vicino al lago di Barcis, dove poi è stata ritrovata. Sono stati trovati due coltelli, uno da 12 centimetri recuperato nell’auto di Turetta in Germania, e uno da 21 centimetri trovato spezzato nel parcheggio a Vigonovo.
Sono stati inoltre prelevati i tessuti per compiere indagini istologiche e gli esami tossicologici per capire se Giulia sia stata stordita prima dell’aggressione