La morte di Giovanni De Faveri, inizialmente pensata come suicidio, ora si rivela come un tragico incidente causato dalla disidratazione dovuta a gastroenterite acuta.
Un tragico incidente, non un suicidio
La morte di Giovanni De Faveri, 53 anni, inizialmente considerata un suicidio, si sta ora rivelando come un tragico incidente. Soffriva di gastroenterite acuta, una condizione che lo aveva lasciato gravemente disidratato. Questa disidratazione potrebbe averlo disorientato, portando all’incidente fatale. La nuova prospettiva sull’accaduto emerge in seguito alle indagini e alle dichiarazioni della sorella della vittima.
Le ultime ore di Giovanni
La sorella di Giovanni ricorda le ultime ore di suo fratello. Soffrendo di gastroenterite acuta, Giovanni aveva comunicato alla madre di recarsi in farmacia.
Non potendo usare l’auto per un telecomando scarico, decise di andare a piedi nonostante il suo stato di salute precario. Questo tragitto a piedi, intrapreso da un uomo debilitato dalla malattia, si è tragicamente concluso vicino ai binari del treno.
Le circostanze della morte
Disorientato e debole, Giovanni De Faveri si è avventurato in una zona interdetta vicino ai binari ferroviari. È stato qui che è stato tragicamente colpito e ucciso dal risucchio di un treno in transito. La scoperta del suo corpo, fatta da alcuni operai, ha portato all’intervento delle autorità. La salma è stata sequestrata per un’autopsia, necessaria per confermare le circostanze della sua morte e chiarire ogni dubbio sulla tragica fine di Giovanni De Faveri.