Filippo Turetta è stato trasferito nel carcere di Montorio, già sede di detenzione di Benno Neumair. La struttura soffre di sovraffollamento ma è riconosciuta per le sue attività rieducative.
Il carcere di Montorio: una struttura sotto pressione
Il carcere di Montorio, situato a est di Verona, si trova ad affrontare gravi problemi di sovraffollamento, essendo una struttura che può accogliere 335 detenuti ma ne ospita attualmente circa 530. Nonostante ciò, è riconosciuto come un istituto ben strutturato, con un’ampia gamma di attività rieducative e di reinserimento sociale. Tuttavia, la struttura non sfugge al problema dei suicidi, avendone registrati tre nell’ultimo anno.
Due casi di cronaca nera nel carcere di Montorio
Recentemente, Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato trasferito a Montorio, unendosi a Benno Neumair, condannato all’ergastolo per il duplice omicidio dei suoi genitori. Questi trasferimenti hanno portato l’attenzione sulla struttura carceraria, che ospita alcuni dei casi più clamorosi di cronaca nera italiani.
Procedure e accoglienza per i nuovi detenuti
All’arrivo, Filippo Turetta è stato accolto con le dovute procedure di sicurezza, tra cui valutazioni psichiatriche e psicologiche nell’infermeria del carcere, e sarà sorvegliato a vista 24 ore su 24 in una cella singola.
La direttrice del carcere, Francesca Gioieni, ha descritto Turetta come “normale e tranquillo”, sottolineando che si stanno applicando tutte le procedure di cautela standard.
Questo scenario nel carcere di Montorio evidenzia le sfide affrontate dalle strutture carcerarie nell’equilibrare le esigenze di sicurezza e quelle rieducative in un contesto di crescente sovraffollamento e complessità dei casi detenuti.