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Omicidio di Giulia, prima la cena al McDonald, la promessa di Filippo “Cambio non sarò più ossessivo”, poi le urla di disperazione della ragazza “Mi fai male, aiutatemi”

Filippo Turetta, principale sospettato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, intraprende una fuga disperata dopo l’aggressione, con il ritrovamento del corpo della vittima una settimana dopo.

Promesse vuote e ossessione fatale

Filippo Turetta, presunto assassino di Giulia Cecchettin, aveva promesso di cambiare il suo comportamento ossessivo. Desiderava un’ultima opportunità con la sua ex fidanzata. “Senza di te la mia vita non ha senso”, le ripeteva costantemente. Le telecamere e le indagini condotte dal gip di Venezia, Benedetta Vitolo, hanno chiarito gli eventi di quel tragico sabato sera, l’11 novembre. Giulia ha lasciato la sua casa di Vigonovo, per incontrare l’ex fidanzato, ma non ha fatto ritorno.

Giulia Cecchettin, studentessa prossima alla laurea, aveva trascorso la serata con il suo ex, Filippo Turetta. La loro storia era finita, ma continuavano a vedersi. Quella sera, avevano pianificato un giro al centro commerciale di Marghera. La Fiat Punto Nera di Filippo, targa FA015YE, è stata il loro mezzo di trasporto. A cena, hanno scelto il Mc Donald’s nel centro commerciale. Giulia ha pagato 17 euro e 80 con la sua carta di credito. Il messaggio di conferma del pagamento è arrivato sulla sua casella email. Sono rimasti al centro commerciale fino alle 22.45, poi hanno lasciato il luogo, attraversando Vigonovo.

Una tragica svolta

Nel parcheggio dell’asilo di Vigonovo, vicino a casa di Giulia, la situazione ha preso una svolta tragica. Alle 23.18, un residente ha sentito una lite violenta. Una voce femminile implorava aiuto, mentre una maschile rispondeva con violenza. “Così mi fai male”, urlava la voce femminile. Il testimone ha visto qualcuno calciare una figura a terra. L’auto, una Fiat Grande Punto scura, si è allontanata poco dopo. Nel parcheggio sono state trovate tracce di sangue, un coltello da cucina con una lama di 21 centimetri senza manico, e un’impronta di scarpa insanguinata.

Il destino di Giulia è stato sigillato in quelle ore tragiche. Le telecamere hanno catturato un uomo che tornava indietro di corsa, carica qualcosa in auto e poi riparte. La macchina è stata vista in diversi posti durante la notte. È stata immortalata in varie località, dando l’impressione di una fuga disperata.

L’atroce scoperta e l’arresto

Una settimana dopo, il 18 novembre, è stato fatto un ritrovamento agghiacciante. Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin giaceva in una zona montagnosa di Piancavallo di Aviano. Il cadavere era occultato in una nicchia naturale tra le rocce, parzialmente nascosto in un anfratto roccioso.

Filippo Turetta è stato arrestato in Germania dopo giorni di fuga. L’arresto e l’attesa dell’estradizione in Italia hanno seguito la sua cattura. L’ordinanza di custodia cautelare descrive l’aggressione come di “inaudita ferocia”, evidenziando l’estrema pericolosità di Turetta. Il documento sottolinea anche la totale incapacità di autocontrollo di Turetta e la sua imprevedibilità, avendo condotto una vita apparentemente normale prima di questo gesto folle. La situazione solleva preoccupazioni nella società, dove i femminicidi sono tristemente frequenti.